Il lavoro è di «primaria importanza per la realizzazione dell’uomo e per lo sviluppo della società, e per questo occorre che esso sia sempre organizzato e svolto nel pieno rispetto dell’umana dignità e al servizio del bene comune. Al tempo stesso, è indispensabile che l’uomo non si lasci asservire dal lavoro, che non lo idolatri, pretendendo di trovare in esso il senso ultimo e definitivo della vita» (Benedetto XVI, Omelia, 19 marzo 2006).
È importante impegnarsi perché ogni persona possa vivere un lavoro che lasci uno spazio sufficiente per ritrovare le proprie radici a livello personale, familiare e spirituale, prendendosi cura degli altri nella fatica del lavoro e nella gioia della festa, rendendo possibile la condivisione solidale con chi soffre, è solo o nel bisogno.
Una delegazione di lavoratrici provenienti dai diversi Centri Commerciali di Novara e zona, sono stati ricevuti venerdì 7 giugno, dal Vescovo di Novara S. E. Mons. Franco Giulio Brambilla.
Da monsignor Casile (Ufficio Cei per i problemi sociali e il lavoro) l'invito a ''non sacrificare all'economia'' il giorno del Signore.
«La capacità di vivere il lavoro e la festa come compimento della vocazione personale appartiene agli obiettivi dell’educazione cristiana. È importante impegnarsi perché ogni persona possa vivere «un lavoro che lasci uno spazio sufficiente per ritrovare le proprie radici a livello personale, familiare e spirituale» (Caritas in veritate, n. 63)
“… Nel riposo domenicale, infatti, non s’incontrano meramente i componenti di una medesima famiglia, ma le persone e le famiglie tra loro: è la vita comune che si esprime e si rafforza nel segno dell’incontro, del riposo che ricrea, …”