UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Saggi: responsabilità verso il creato

27 Marzo 2001

nto di v aga compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone", ma "la determinazione ferma e permanente di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno" (SRS 38) (V10/2650). Occorre superare pregiudizi, ristrettezze di visione, provincialismi culturali e sociali, educarsi alla pace nel senso integrale dello "shalom" biblico: pace con Dio, con se stessi, con gli altri, con la natura. Dobbiamo acquisire uno stile di vita più sobrio, più ricco di condivisione e di convivialità. L'impegno dei cristiani, in significativa convergenza con tutti gli uomini di buona volontà, potrà immettere un'anima spirituale e un saldo fondamento etico nelle decisioni e istituzioni economiche e politiche, nazionali e internazionali, necessarie nel prossimo futuro. Operare in questa direzione è offrire il proprio contributo alla "civiltà nuova dell'amore". (CEI, Evangelizzazione e testimonianza della carità, Roma 08/12/1990, n° 42)
In allegato trovi alcuni saggi che approfondiscono le tematiche della responsabilità verso il creato:
1. Il valore delle biodiversità in ambiente alpino - don Karl Golser (file: Golser1.rtf) 2. Appunti per un'ethos della responsabilità per il creato. - don Karl Golser (file: Golser2.rtf) 3. Agenda 21 e principali problematiche ambientali - dott. Stefano Gomes (file: Gomes.rtf) 4. Dimensione politica di un'etica ambientale - prof. Simone Morandini (file: Morandini.rtf) 5. Raccomandazioni operative della II Assemblea Ecumenica Europea - Graz (file: Graz.rtf) L'orizzonte planetario della solidarietà, della pace e della salvaguardia del creato
L'orizzonte dell'impegno a cui siamo chiamati va in effetti molto al di là dei confini del nostro paese. Riguarda l'Europa da costruire insieme, nella pienezza e nell'equilibrio delle sue dimensioni culturali e politiche, economiche, etiche e spirituali. Investe l'obiettivo della pace, della solidarietà, dell'unità dei popoli e delle nazioni a livello planetario, che si profila di fronte alla nostra generazione come una meta ormai necessaria e concretamente perseguibile, nella giustizia, nella libertà, nel riconoscimento dei diritti e dei doveri come dei valori di ciascuno. "Oggi, attesa la dimensione mondiale che la questione sociale ha assunto, l'amore preferenziale per i poveri, con le decisioni che esso ci ispira, non può non abbracciare le immense moltitudini di affamati, di mendicanti, di senzatetto, senza assistenza medica e, soprattutto, senza speranza di un futuro migliore: non si può non prendere atto dell'esistenza di queste realtà. L'ignorarle significherebbe assimilarci al "ricco epulone", che fingeva di non conoscere Lazzaro il mendico, giacente fuori della sua porta (cf. Lc 16,19-31). La nostra vita quotidiana deve essere segnata da queste realtà" (SRS 42) (V10/2673s). A sua volta, l'impegno per la salvaguardia del creato rappresenta un'urgenza centrale e imprescindibile del nostro tempo, che va affrontata con serietà in tutte le sue implicazioni, senza perdere di vista - d'altronde - la dignità unica dell'essere umano (cf. Giovanni Paolo II, Messaggio per la giornata mondiale della pace 1990: Pace con Dio creatore, Pace con tutto il creato; cf. anche Conferenza episcopale lombarda, La questione ambientale. Aspetti etico-religiosi, 15.9.1988).
Ciò comporta un cambiamento di mentalità, che purtroppo siamo ancora lontani dall'aver raggiunto. Ciascuno senta come proprio dovere di coscienza l'impegno etico della solidarietà universale, che non è "un sentime

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