UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La dimensione missionaria della Chiesa e le dinamiche dell’inculturazione

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18 Gennaio 2000

uto dalla testimonianza di carità dei cristiani e delle comunità e se esso si attua con uno stile di carità, "con dolcezza e rispetto" (1 Pt 3,15)" ...

Mi è stato chiesto di introdurre e offrire qualche contributo al confronto che andrete sviluppando in questo Convegno, presentando una riflessione di carattere biblico. L'obiettivo vorrebbe essere individuare alcune dinamiche di fondo che, nell'esperienza della Chiesa dei primi tempi - in particolare così come essa ci viene attestata nel libro degli Atti degli Apostoli -, sorreggono l'incontro del Vangelo con i diversi ambiti culturali verso cui la missione conduce i discepoli del Signore. L'esemplarità di quella esperienza ha un fondamento teologico, che così viene sintetizzato da Karl Rahner: "Ciò che viene più tardi [nella Chiesa], in ogni suo svolgimento e sviluppo, c'è sempre soltanto perché ha origine dalla sorgente posta [la Chiesa delle origini] e non soltanto dalla sorgente che la pone [Dio], dal fondamento e non solo da chi l'ha posto". Ma questa esemplarità ha anche una dimensione storica, che si fa sempre più evidente per noi, man mano che ci rendiamo consapevoli dell'urgenza e della radicalità che deve oggi assumere la "conversione pastorale", invocata dal Convegno ecclesiale di Palermo. Si tratta - come ha affermato il Papa a Palermo - di prendere "più chiara coscienza che il nostro non è il tempo della semplice conservazione dell'esistente, ma della missione" Occorre quindi andare oltre una pastorale centrata sulla pratica religiosa e devozionale, e prendere atto che, nel contesto pluralistico odierno, non è possibile plasmare una mentalità cristiana - perché a questo deve tendere l'azione pastorale! - se non facendo la scelta consapevole e decisa di una "pastorale di missione permanente". "E venuta meno un'adesione alla fede cristiana basata principalmente sulla tradizione e sul consenso sociale; appare perciò urgente promuovere una pastorale di prima evangelizzazione che abbia al suo centro l'annuncio di Gesù Cristo morto e risorto, salvezza di Dio per ogni uomo, rivolto agli indifferenti o non credenti. Tale annuncio è efficace se è sosten

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