L'A. presenta, in estrema sintesi, la spiritualità e le idee di fondo che devono ispirare l'azione sociale del cristiano. Riflettendo sul dilemma se sia sufficiente, per il credente, privilegiare il rapporto con Dio (attraverso il deserto, la fuga, la via spirituale, l'ascesi, la vigilanza) oppure se egli non possa sfuggire, nella logica dell'Incarnazione, ad un concreto e costante impegno per la giustizia, per la pace, per la salvaguardia del creato, l'A. conclude che queste non sono due vie alternative ma, in realtà, una sola. La vera fede è una "fede sul filo del rasoio" tra rapporto con Dio e completo dono di sé agli uomini, ai piccoli soprattutto, tra ascesi e testimonianza. Partendo da questa premessa, l'A. illustra la necessità, per tutti i componenti della Chiesa, di impegnarsi per la diffusione della Dottrina Sociale Cristiana, per l'evangelizzazione del sociale secondo le indicazioni del Magistero, per una concreta pastorale d'ambiente che chiarisca il senso autentico del lavoro e dell'economia, ricordando l'ipoteca sociale che grava sulla proprietà privata ed il corretto uso della ricchezza secondo uno stile di vita che lasci il superfluo ai poveri, nonché la valenza dell'impegno politico inquadrato in un contesto di solidarietà e di sussidiarietà che abbiano al centro le persone e la città dove esse concretamente vivono.
Il testo integrale dell'intervento è consultabile nel file allegato.