Il tema dell'imprenditorialità si pone sempre più all'attenzione sia nella società sia nella Comunità cristiana; "essere imprenditori di se stessi" non è soltanto uno slogan, quanto una necessità (e un'opportunità) della società postindustriale. Nascono, di conseguenza, numerose iniziative, rivolte a giovani e a non più giovani, al fine di far acquisire un'adeguata cultura imprenditoriale che richiede acutezza di analisi, tempestività nelle decisioni, conoscenza dei meccanismi del mercato e, soprattutto, il coraggio del rischio. L'imprenditore, nell'attuale società, esercita sempre più un servizio indispensabile allo sviluppo economico, e la sua attività non può essere considerata unicamente una professione, ma una vera e propria "missione" per la responsabilità di cui è addebitata. Questa sua particolarità assume diverse sfaccettature in base alle differenti idealità: può essere interpretata solo come "mandato" conferitole dalla società; oppure, è questa è l'attitudine del credente, una vera e propria missione sulla linea dell'evangelico padrone della vigna che lungo tutte le ore della giornata si reca sulla piazza per assumere operai per la sua vigna, od anche in base alla consegna dei talenti da far fruttare. Nell'una e nell'altra ipotesi l'imprenditorialità deve costruire "una società del lavoro libero, dell'impresa e della partecipazione" (CA n. 35).