UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scheda 6 – Il di più del lavoro

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15 Dicembre 1999

ei tuoi baluardi.
Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: "Su di te sia pace!". Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene. (Salmo 122) Obiettivo: con il lavoro e mediante esso l'uomo partecipa all'opera creatrice di Dio, lavoro che troverà la sua pienezza con l'irrompere definitivo del regno, traguardo che svela la grandezza ed il limite del lavoro umano.
1 INTERROGHIAMO L'ESPERIENZA "Noi siamo come dentro una morsa dalla quale con fatica riusciamo a sfuggire: il mercato, le sue leggi ed i ritmi che impone, le sue pretese… Occorre produrre per consumare, e consumare per produrre. Qualche volta sarebbe importante porsi una domanda, che non ci facciamo per paura: che cosa produciamo? Per chi produciamo? Come produciamo? Per quale società? Per quale mondo? Sono domande difficili, che vengono spesso alla mente, ma che lascio lì perché non so darmi delle risposte…"
- Provi mai, davanti al tuo lavoro, questo disagio e queste domande? Che risposte ti sei dato? - Che mondo stiamo costruendo con il nostro impegno? - Quali sono secondo te i limiti maggiori che vedi nello sviluppo che stiamo costruendo?

2 LEGGERE LA VITA ALLA LUCE DELLA PAROLA DI DIO E DELL'INSEGNAMENTO DELLA CHIESA
A) DALLA PAROLA DI DIO
"Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: "Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!". Gesù rispose: "Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto. Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena"" (Lc 14, 15-24).
- Guardare alla vita dell'uomo e del mondo dal suo compimento può essere molto istruttivo. Ci consente di capire, infatti, quanto ci stiamo avvicinando o allontanando dal traguardo. Ora la parabola ci parla del progetto finale di Dio sul mondo e sulla storia: Dio desidera fare del mondo un banchetto, una festa alla quale sono invitati tutti gli uomini, nessuno escluso. Il traguardo della storia è un fine di fraternità, il riconoscersi come fratelli attorno alla mensa dello stesso Padre. Un antico detto rabbinico scriveva: "Dio non si sederà a tavola finché tutti i commensali non si saranno seduti".
- La storia è allora il tempo nel quale siamo invitati a collaborare al progetto di Dio affinché la festa abbia luogo. Invitando innanzitutto gli uomini, estendendo a tutti l'invito, perché nessuno abbia a restare escluso. Ma anche preparando in qualche maniera la "materia" del banchetto, ciò che allieterà la mensa nella casa del Signore.
Altri brani per l'approfondimento
Lc 22, 14-20: i frutti del lavoro dell'uomo, materia per la Cena del Signore 1 Cor 15, 20-28: Dio sarà tutto in tutti Ap 21, 1-8: vidi cieli nuovi e terra nuova
B) DAL MAGISTERO DELLA CHIESA
"Certo, siamo avvertiti che niente giova all'uomo se guadagna il mondo intero ma perde se stesso. Tuttavia l'attesa di una terra nuova non deve indebolire, bensì piuttosto stimolare la sollecitudine nel lavoro relativo alla terra presente, dove cresce quel corpo dell'umanità nuova che già riesce a offrire una certa prefigurazione che adombra il mondo nuovo. Pertanto, benché si debba accuratamente distinguere il progresso terreno dallo sviluppo del regno di Cristo, tuttavia, nella misura in cui può contribuire a meglio ordinare l'umana società, tale progresso e di grande importanza per il regno di Dio. E infatti, i beni, quali la dignità dell'uomo, la fraternità e la libertà, e cioè tutti i buoni frutti della natura e della nostra operosità, dopo che li avremo diffusi sulla terra nello Spirito del Signore e secondo il suo precetto, li ritroveremo poi di nuovo, ma purificati da ogni macchia, ma illuminati e trasfigurati, allorquando il Cristo rimetterà al Padre il regno eterno e universale: "che e regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace". Qui sulla terra il regno e già presente, in mistero; ma con la venuta del Signore, giungerà a perfezione" (Gaudium et spes n 39).
Altri brani per l'approfondimento
Gaudium et spes, 45 Laborem exercens, 27
3 SPUNTI PER LA CONVERSIONE - Hai mai pensato così al tuo lavoro, come una collaborazione con Dio perché il suo desiderio di avere accanto a sé, nella festa, tutti gli uomini, possa realizzarsi? - Cosa vuol dire, nella tua vita, nel tuo lavoro, nelle tue relazioni, seminare dei germi di festa, di fraternità, di giustizia, che siano dei segni del traguardo verso cui siamo incamminati? - Come questa parola ti aiuta a scoprire il senso profondo del tuo lavoro e dell'impegno dell'uomo nella storia? Come ti aiuta anche a non assolutizzarlo? - Sai trovare dei spazi di impegno oltre il tuo lavoro, nella partecipazione alla vita sociale, nell'impegno politico, perché il nostro mondo sia sempre più quello che il Signore desidera?
4 INVITO ALLA PREGHIERA Quale gioia, quando mi dissero: "Andremo alla casa del Signore". E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme!
Gerusalemme è costruita come città salda e compatta. Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, secondo la legge di Israele, per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i seggi del giudizio, i seggi della casa di Davide. Domandate pace per Gerusalemme: sia pace a coloro che ti amano, sia pace sulle tue mura, sicurezza n