UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

S. Caterina – Pensieri di pace…

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9 Dicembre 1999

stro potere (che senza mis tero grande Dio non v'ha posto costì), di fare che la pace e l'unione tra voi e la Santa Chiesa si faccia acciocché non siate pericolati voi, e tutta la Toscana. Non mi pare che la guerra sia si dolce cosa che tanto la dovessimo seguitare, potendola scansare. C'è cosa più dolce che la pace? Certamente no. Questo fu quel dolce testamento e lezione che Gesù Cristo lasciò ai suoi discepoli. Disse così: "Voi non sarete riconosciuti per miei discepoli, perché operate miracoli né per sapere le cose future, né perché mostriate esternamente grande santità, ma se avrete carità e pace e amore scambievole"." (Lettera 171 a Niccolò Soderini di Firenze)
"Possedetevi in pace le città vostre, facendo giustizia de sudditi vostri quando si commette la colpa… Ma noi facciamo come gli stolti e di vil cuore, che brighiamo e facciamo guerra fra di noi medesimi. L'uno si divide dall'altro per rancore ed odio, mentre dovremmo essere legati col legame della divina ed ardentissima carità: legame così forte che tenne confitto ed inchiodato nel legno della santissima Croce Dio-e-Uomo." (Lettera 28 a Barnabò Visconti di Milano)
"Se ciascuno conoscesse se medesimo ed i suoi difetti, conserverebbe la pace e l'unione col prossimo; perciocchè per altro non nascono le divisioni, se non per vedere i difetti altri, e non i propri." (P. Frigenio, Ammaestramenti, 23)
"O figlioli carissimi, Dio ha udito il grido e la voce de' servi suoi, che hanno gridato per tanto tempo a lui ed il pianto che per altrettanto tempo hanno fatto per i morti suoi figli. Ora sono risuscitati, da morte sono tornati in vita, dalla cecità alla luce. O figlioli carissimi, gli zoppi camminano, i sordi odono, l'occhio cieco ora vede, i muti parlano e gridano ad altissima voce: Pace, pace, pace." (Lettera 303)
"Restringendovi l'anima mia fra sé e Dio, con grande fame della salute vostra, della riformazione della santa Chiesa e del bene di tutto quanto il mondo, non mi pare che Dio manifesti altro rimedio, né vedo altro in lui, che quello della pace. Pace, pace dunque, per l'amore di Cristo crocifisso!… Con queste guerre e malaventure non vedo che possiate avere un'ora di bene. Distruggesi quello che dovrebbe andare ai poverelli dai soldati, i quali sono mangiatori della carne e degli uomini. E vedo che impedisce il santo vostro desiderio, che avete della riformazione della sposa vostra (la Chiesa)… Ora dico, per riacquistare quello che è stato perso, non c'è altro rimedio se non con il contrario di quello con il quale si è perduto, cioè riacquistarlo con la pace e con la virtù." (Lettera 109 al Papa Gregorio XI)
"Con benignità, pazienza, umiltà e mansuetudine potete vincere la malizia e superbia dei vostri figlioli, che si sono ribellati a voi, Padre. Sapete che col demonio non si scaccia il demonio, ma con la virtù si caccierà. Supponiamo che abbiate ricevute grandissime ingiurie per essere stato offeso e tolti i vostri possessi, ciò nonostante, Padre, io vi prego che non teniate conto della loro malizia, ma della vostra benignità e perciò non trascuriate la nostra salvezza. La salvezza loro sarà questa, che voi torniate in pace con loro. Perché il figlio che è in guerra con il padre, mentre che è in guerra, il padre gli toglie l'eredità. Ohimè, Padre, pace, per l'amor di Dio, perché tanti figlioli non perdano l'eredità di vita eterna." (Lettera 218 al Papa Gregorio XI)
"Il nostro dolce Salvatore gettando fuoco e caldo d'amore sopra coloro che erano a lui ribelli, a poco a poco succedeva che questi divenivano suoi collaboratori e portatori del nome di Dio, come accadde a quel dolce banditore che fu San Paolo… Pace, pace, pace, Babbo mio dolce, e non più guerra! Ma andiamo sopra i nemici nostri portando l'arma della santa Croce e il coltello della dolce e santa parola di Dio." (Lettera 218 al Papa Gregorio XI)
"Santissimo, carissimo e dolcissimo Padre in Cristo dolce Gesù, con desiderio ho desiderato di vedere in voi la pienezza della divina Grazia, in modo tale che possiate essere strumento e cagione della pacificazione dell'universo mondo. Perciò vi prego, Padre mio dolce, che con sollecitudine e affamato desiderio della pace e onore di Dio e delle anime, usiate lo strumento della vostra virtù e potenza." (Lettera 109 al Papa Gregorio XI) "Voi vi trovate ora nell'ufficio di sovrintendente alle cose temporali e a quelle spirituali e perciò vi prego per l'amore di Cristo Crocifisso che agiate virilmente, facendo tutto quanto è in vostro potere per ottenere la pace e l'unione di tutto il paese. Quant'è brutta cosa pensare e vedere che siamo in guerra con Dio per la moltitudine dei peccati che commettono i sudditi ed i prelati e per la ribellione alla Santa Chiesa! E anche in guerra guerreggiata!… Guardate voi e gli altri e fate vedere al Santo Padre più la perdizione delle anime, che quella delle città; perché Dio chiede le anime più che le città. " (Lettera 11 al Pietro, cardinale di Ostia)
"Pregovi, Niccolò, per quello amore ineffabile col quale Dio v'ha creato e ricomprato così dolcemente, che voi vi studiate giusta al vo