UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

S. Bernardino – Pensieri di pace…

-
9 Dicembre 1999

no si duole di sofferta ingiustizia, e la desiderata pace dà a tutte le cose il tempo loro adatto, e per la pace pare che tutto esulti di gioia. Per questo il Profeta (Sal 132, 1) esultando, canta: "Ecco quanto è cosa buona e gioconda che i fratelli si ritrovino insieme."." (De otto beatudinèbus evangelius, sermone 8)

Dopo il "raccomanno" del Paradiso "Dopo la trionfale vittoria per la conquista del Paradiso, i soldati di Cristo riuniti tutti insieme riceveranno la benedizione del Re e Signore: Egli benedirà il suo popolo nella pace. Per ottenere tale vittoria Iddio per prima cosa dona la forza, affinché l'anima, agendo con fortezza, arrivi alla pace. Poteva bene il Signore donare prima pace ai suoi soldati senza il loro concorso, ma reputa più glorioso far giungere i suoi, attraverso una trionfale vittoria, alla sicurezza della pace. Questa infatti è la pace che viene sia dallo spirito che da Dio. Ma bisogna chiederla attraverso un'umile e devota preghiera, poiché lo spirito non lo può ottenere con la forza, né Dio la concede senza il consenso volontario dello spirito. Pertanto affinché possa fissarsi tale pace fra le due parti è necessario che lo spirito si sottometta del tutto umilmente alla divina volontà. E, d'altra parte, è necessario che Dio condiscenda con misericordia alla volontà del richiedente e verifichi l'utilità. Lo spirito né sempre può soddisfare Dio per quanto gli deve, ma a Dio basta che questi dia quanto può dare, e cioè l'umile consenso della sua volontà. Infatti, gli afferma: "Io sto alla porta (quella della volontà) e busso (attraverso l'illuminazione). Se uno, udendo la mia voce, m'aprirà, io entrerò e cenerò con lui, e lui con me." (Ap 3, 20)." (De Christiana Religione, sermone 26)
Effetti dell'amor di Dio "L'amore consumato di Dio fa sì che si abbia una vera pace dell'anima. Infatti è la carne il mezzo del quale il mondo ed il diavolo si servono per combattere lo spirito. Pertanto allor quando la carne si sottomette ed obbedisce allo spirito, da tutte le parti regna la pace nell'anima, allora "la sua abitazione è situata nella pace" come dice il salmista (Sal 75, 3)." (De Evangelio Æterno, sermone 61)
Il Dono della Pace "Dice Sant'Agostino (De civitate Dei, Lib. XIX c.11): "Il bene della pace è un tale dono che fra tutte le cose cre ate non è dato udire alcunché di più grazioso, niente di più piacevole da desiderare, niente di più utile da possedere". Anche nello stesso vocabolo "pace", cioè quando con la bocca si pronuncia questa parola, le labbra si baciano e la bocca s'addolcisce di una certa soavità spirituale. Al contrario, quando si dice "guerra", la bocca sente l'amaro ed in un certo modo è lacerata e sforzata." (De otto beatudinèbus evangelius, sermone 8)
La sicurezza primo bene prodotto dalla pace ""Dove non c'è sicurezza non regna la pace, né si può dire vera quella pace che manca di sicurezza." (Simone da Cascia). Il primo bene che si possiede sicuramente nella pace è il bene onesto, cioè la concordia con tutti coloro con i quali abbiamo vincoli di convivenza e dai quali potrebbe scaturire qualche contrasto. Che cos'è la pace se non il dovuto e inconturbato ordine della natura e l'esatto rispetto necessario nei costumi? Che cos'è la pace che costituisce i figli di Dio se non l'essere fedele alle promesse, il mantenere integra la fede, immacolata la sua legge? Tutte cose ordinate al bene proprio, al bene onesto, alla giustificazione" (De otto beatudinèbus evangelius, sermone 8)
L'utile è il secondo bene prodotto dalla pace "Per quanto concerne l'utilità spirituale, ascolta Sant'Agostino (Sermo 97): "Pace e sicurezza della mente, tranquillità d'animo, vincolo d'amore, consorzio di carità. E lei che toglie via le ansietà, compone le rissa, frena le ire, mette sotto i piedi i superbi, alza gli umili, seda le discordie, restaura la concordia fra i nemici, è placida con tutti, non si esalta. Chi ce l'ha la tenga ben stretta, chi l'ha persa la ricerchi, perché chi non sarà trovato in questo stato sarà allontanato dal Padre, diseredato dal Figlio, ed altrettanto estraneo diverrà per lo Spirito Santo, né potrà godere dell'eredità che non avrà voluto osservare il testamento della pace." Fin qui Sant'Agostino, ma non si ha soltanto un'utilità spirituale, ma senz'altro anche un' utilità temporale dalla pace. Infatti questa pace costituì la filiazione divina e prende nome dal patto che va osservato. Avvengono infatti patti sociali fra gli uomini, patti coniugali, di commercio, di vendite, servili e molti altri simili, osservati i quali resta la sincerità degli animi nell'amore, rimane una piacevole convivenza, è disponibile la condizione di ossequio, l'inferiore si sottomette senza far opposizioni, più facilmente si esercita il comando, la società si mantiene nell'amore, si rende stabile la solidarietà, non si odono lamentele fra marito e moglie, i commerci non conoscono frodi, la mercede viene pagata a chi spetta, quando è opportuno si prestano i servigi e non si ode nessun lamento per le cose che vanno storte, al contrario tutto si vede procedere con sommo ordine." (De otto beatudinèbus evangelius, sermone 8)
Il terzo bene prodotto dalla pace è il diletto, la gioia "In tempo di pace pare che tutto applauda alla letizia. In tempo di pace si semina e tutto giunge a maturazione; fioriscono le vigne, le piante producono i loro frutti, mentre il furore della guerra impedisce il corso della natura. Nelle case si dorme tranquillamente, così nei campi ancora, per le strade si transita in sicurezza, non si teme l'assalto del ladro, la verginità fiorisce profumata, gode la pudica castità, si allieta la pudicizia coniugale, mentre è bandita la violenza degli impudichi: tutto merito della pace! Le città sono abbellite dalle arti, gli armenti del bestiame bovino ed ovino sono portati al pascolo, al suono dei flauti. Con la pace si addomesticano le selve, si piantano vigne, si edificano nuove case e si ristrutturano le antiche, si moltiplicano le famiglie. Fioriscono le vocazioni ecclesiastiche e, con esse, rifioriscono le Chiese; sono moltiplicate le opere di carità; è acclamata e produce i suoi frutti la Parola di Dio per la frequenza dei partecipanti alla predicazione; a tutti sono riconosciuti i propri diritti, nessu