UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Progetto Giovani e Lavoro

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29 Ottobre 1998

ire, in cui si fatica per far vincere la speranza sulla rassegnazione, la collaborazione sull'individualismo. In questo cantiere il giovane è con Dio, il Progettista del regno. Egli diventa santo solo se assume pienamente il suo essere nel lavoro come spazio di crescita umana e cristiana. I giovani lavoratori per la Chiesa non sono un problema, ma una risorsa. La loro esperienza, il loro concreto fare i conti con la vita ogni giorno, la piccola o grande creatività, la sofferenza e l'entusiasmo, i sogni e i progetti sanno dare alla comunità cristiana il volto della vita, arricchiscono la Parola di una carne necessaria in cui si deve dire oggi per tutti. Mancherebbe molto alla comunità cristiana se fosse privata della visione della vita che nasce dal mondo dei giovani lavoratori, dal loro modo di esprimere solidarietà, dalla generosità della partecipazione alla soluzione delle emergenze, dalla ricerca di senso sofferta e dall'incontro vitale con il Signore.
Il testo completo del progetto può essere richiesto a unpsl@chiesacattolica.it.
a cura di don Paolo Giulietti e di Francesco Brugnatelli
Alla comunità cristiana sta a cuore tutta la persona e tutta la società. Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranza, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore [GS 1]. Non v'è dubbio che la realtà del lavoro è qualcosa di genuinamente umano. Così come tra i poveri e coloro che soffrono... si trovano oggi i giovani disoccupati, quelli in cerca di prima occupazione, i working poor... La nuova evangelizzazione non può evitare questo confronto, pena svuotare di senso e di significato Gesù Cristo stesso, che ha conferito al lavoro una altissima dignità, lavorando con le proprie mani a Nazaret [GS 67]. Attraverso la risposta alle situazioni di disagio passa l'evangelizzazione dei giovani lavoratori, poiché è la solitudine nelle difficoltà a frustrare, spesso, la loro esigenza di senso e di significato. Non riusciamo a immaginarci una chiesa che accosta i cristiani quasi come se vivessero sempre la dimensione del tempo libero, costretti a lasciare i problemi e i contesti del lavoro, al di fuori della luce della Parola e della fede. Al lavoro, alla fatica, al significato del lavoro occorre educare le giovani generazioni e proporre cammini formativi che preparino a vivere il lavoro come esperienza globale di vita, capace di maturare la persona e il cristiano. Nello stesso tempo la Chiesa non si può privare della Parola di Dio che viene al giovane dalla sua esperienza di lavoro, dalla cultura del mondo del lavoro, dai punti di vista o squarci di comprensione sulla vita e sul destino dell'uomo che vi si maturano. Il lavoro è il cantiere del regno di Dio. E' il luogo in cui si stabiliscono comportamenti che possono favorire la giustizia, la solidarietà; è il luogo in cui i giovani preparano il proprio avven