UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Presentazione del Notiziario

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28 Dicembre 1998

Pt 3,15), anche con l'impegno sociale e politico." don Mario Operti Questo ultimo numero del Notiziario dell'Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, per l'anno 1998, riporta gli Atti del VII Incontro dei responsabili delle Scuole di formazione all'impegno sociale e politico. L'incontro di quest'anno riveste un duplice significato. Il primo è strettamente connesso con la nuova Nota pastorale della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro "Le comunità cristiane educano al sociale e al politico" che persegue l'obiettivo di rilanciare una formazione dei laici all'impegno nel mondo, secondo le prospettive dell'evangelizzazione e del progetto culturale, che la Chiesa italiana sta sviluppando a partire dal Convegno ecclesiale di Palermo. Le Scuole si sentono da tempo coinvolte in questo compito, in quanto avvertono di essere un momento formativo specifico che richiede una più ampia progettualità educativa a cui intendono portare il loro contributo e la loro collaborazione. La nuova "organizzazione a rete" che si sta attivando tra le Scuole, con il contributo della Fondazione Lanza, vuole essere un ulteriore strumento di questa disponibilità. Il secondo significato riguarda il 50° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo, occasione fondamentale per i cristiani di testimoniare con l'educazione e l'impegno concreto che la Chiesa non può abbandonare l'uomo, e che "questo uomo è la prima via che la Chiesa deve percorrere nel compimento della sua missione..., la via tracciata da Cristo stesso, via che immutabilmente passa attraverso il mistero dell'incarnazione e della redenzione (Redemptoris missio, 14)". Affidando alle pastorali delle Chiese locali questi materiali, si auspica che possa crescere in tutte le comnità la volontà di "porsi a sostegno e a servizio di questo irrinunciabile atteggiamento di fronte alle responsabilità dei laici nel mondo, perché i cristiani continuino, nella difficile transizione della nostra società, a rendere "ragione della speranza" che è in loro (1