ematiche particolarmente significative per la società civile e il terzo settore come, ad esempio, il rapporto tra volontariato e impresa, tra volontariato e associazioni, tra vari soggetti operanti nel medesimo settore, nella convinzione che è fondamentale elaborare orientamenti e linee di comportamento coerenti con questo nuovo soggetto sociale emergente e con la nostra comune fede cristiana. - Non ultimi per importanza, alcuni momenti di formazione spirituale. L'obiettivo è di perseguire una sintesi fra fede e vita, tra le nostre convinzioni cristiane e il nostro impegno nella società. Quest'anno abbiamo tenuto un seminario molto interessante dal titolo curioso: Dalla fede alle opere, dalle opere alla fede, nella convinzione che questo costituisce un binomio da coniugare continuamente con impegno e creatività. Una fede che nella storia ha sempre fatto delle opere, ma delle opere che continuamente devono rifarsi alla loro sorgente per non correre il rischio di ispirarsi a logiche diverse che portano a prendere la tangente.
Quindi un tavolo molto semplice ma che rappresenta le varie realtà laicali di ispirazione e di area cristiana. Terminare questo terzo anno di attività con la sua presenza, Signor Presidente, ci pare molto significativo e stimolante. La ringraziamo nuovamente di aver accettato l'invito. Alla nostra segreteria organizzativa abbiamo chiesto due brevi introduzioni che verranno proposte dal dott. Gigi Bobba e dal dott. Felice Scalvini, prima del suo intervento e del dibattito che lo seguirà. Poche parole soltanto, signor Presidente, per presentarle questo tavolo. La prima caratteristica è quella di essere informale; organizzato e suscitato dall'Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro e dalla Caritas, è un tavolo "a geometria variabile", costituito dai rappresentanti di aggregazioni, associazioni, mondo della cooperazione, mondo del volontariato, congregazioni religiose, vale a dire tutte le varie forme aggregative che, a titolo vario, operano nella società civile. Abbiamo voluto dare un carattere informale in quanto il terzo settore cattolico non intende contrapporsi ad altri tavoli o ad altre istituzioni che già esistono ed hanno il loro compito e i loro obiettivi, ma piuttosto creare un'occasione di libertà per poter parlare, confrontarsi, poter portare avanti alcuni valori condivisi ai quali crediamo, al di là delle diversità e delle sensibilità peculiari esistenti nel mondo cattolico. Non ci siamo mai nascosti le diversità che sono presenti tra di noi ma, al contempo, abbiamo sempre ricercato gli elementi di unità che si fondano sulla comune convinzione che i cristiani che sono nel mondo hanno una missione particolare: essere "sale", "luce", "lievito" (cfr. Mt 5,13.14; 13,33), che essere discepoli di Gesù non è un privilegio ma un compito ed una responsabilità che, anche se non riusciamo sempre a realizzare, rimangono un obiettivo essenziale che vogliamo perseguire insieme.
In tre anni di ritrovi mensili questo tavolo ha portato avanti essenzialmente tre iniziative:
- Un'opera di monitoraggio delle leggi che riguardano la società civile e il terzo settore, - come ad esempio la normativa circa le ONLUS e altre riforme di particolare rilevanza - sia per aumentare l'informazione nelle nostre realtà di base, sia per suscitare un dibattito in grado di andare oltre i legittimi interessi, per ricercarne la "superiore sintesi" e individuare il bene comune realizzabile. - Un'azione di studio e di approfondimento di alcune t