Partendo dall'icona biblica del padrone della vigna che esce ad ore diverse per ingaggiare operai, l'A. delinea gli atteggiamenti fondamentali dell'evangelizzatore cristiano in tempi di disoccupazione. Egli deve imparare ad uscire dai propri schemi mentali per incontrare i disoccupati con sguardo pieno di simpatia, che sa cogliere le peculiarità di ciascuno, e, nello stesso tempo, lucido, che sa far emergere le contraddizioni che si nascondo sotto questo fenomeno. Attraverso questi incontri può essere impostato un dialogo che educhi i disoccupati alla responsabilità ed alla speranza, ridonando loro fiducia nel futuro. L'A. si chiede, poi, se il Vangelo sia, oppure no, un dono da fare al disoccupato. Rispondendo affermativamente, egli presenta le dimensioni caratteristiche di una evangelizzazione in tempo di disoccupazione che non si limiti agli approcci personali verso i giovani direttamente colpiti dalla mancanza di lavoro ma assuma anche la dimensione profetica di contestazione e propositività verso un'organizzazione sociale che, volendo massimizzare il profitto, genera sempre nuovi poveri.
Il testo integrale dell'intervento è consultabile nel file allegato.