UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La situazione ecologica in Europa e la sua gestione

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31 Maggio 2000

risorse; * miglioramento della purificazione delle acque usate; * miglioramento della gestione dei rifiuti pericolosi; * biodegradabilità delle plast ic he e degli imballaggi; * riduzione dei rifiuti agricoli.
SALUTE E BENESSERE DELLA POPOLAZIONE
Promozione della salute dei singoli, grazie ai seguenti apporti: * ormoni di crescita umana che permettono di superare le carenze alimentari; * insulina umana per trattare il diabete; * interferone per trattare la leucemia, le malattie virali e il cancro; * il Fattore VIII per trattare l'emofilia A evitando la contaminazione da AIDS.
Fonte: PNUE (Reuben Olembo) ALLEGATO 4
SPAZIO AMBIENTALE PER ABITANTE NEI PAESI BASSI OGGI E NEL 2010
Energia (tonnellate di emissione di CO2 all'anno) 11 4,3 60
Acqua potabile 130 80 38
Alluminio (Kg/anno) 10-12 2 80
Agricoltura (ha) 0,45 0,15 45
Bosco (m3 / anno) 1,1 0,4 65
1. Introduzione
In genere tutti riconoscono oggi la crescente attualità e importanza dei problemi ambientali. Non passa giorno senza qualche notizia sulla concentrazione dell'ozono, l'aumento del rumore, l'inquinamento dell'aria o dell'acqua, il cambiamento di clima. Oggi, scrivendo questo testo, ho letto sul giornale che il tribunale della città di Grenoble in Francia ha condannato la "Compagnia generale delle acque", che porta l'acqua potabile a tutta la regione, a pagare i danni alle famiglie che hanno protestato contro l'acqua contenente spesso molto più nitrato dei 50mg per litro autorizzati. Alcuni giorni prima, il quotidiano svizzero "24 Heures" ha annunciato che il maschio del Perca Fluvialitilis del lago di Ginevra produce uova anziché sperma! La spiegazione: una concentrazione troppo alta di ormoni nell'acqua. Questi due esempi dimostrano chiaramente che l'uomo ha sviluppato oggi così tanti mezzi di intervento, di trasformazione della natura e dei suoi componenti, che ha cessato di essere l' "apprenti sorcier". Per essere obiettivi, dobbiamo naturalmente citare anche le notizie positive, come la riduzione dei fosfati nel medesimo lago di Ginevra, grazie al fatto che gli svizzeri non usano più detersivi con i fosfati. Tuttavia, pur senza essere allarmisti, dobbiamo ammettere che la situazione delle nostre risorse naturali considerata nel suo insieme è piuttosto in fase di peggioramento che di miglioramento. Un'ultima nota generale: ci concentreremo nel nostro studio sull'Europa, ma è evidente che dobbiamo sempre essere consapevoli del fatto che il nostro continente non può essere considerato separatamente dalla biosfera. Per diversi motivi: da una parte noi sfruttiamo o sovra-sfruttiamo le risorse dei paesi in via di sviluppo che potremmo trovare anche in Europa; dall'altra parte, gli investimenti delle nostre grandi compagnie multinazionali in questi stessi paesi sono all'origine troppo spesso di un cattivo utilizzo delle loro risorse ma... produ
cono profitti a breve termine.
2. La diversità biologica
Nonostante il fatto che il mondo delle piante e degli animali costituisca la parte fondamentale del nostro ambiente, la sua importanza, le sue funzioni sono ancora sottostimate, persino - o soprattutto - dai ministri dell'ambiente. Naturalmente: l'aria inquinata o rifiuti nelle strade riguardano l'uomo più direttamente che la scomparsa di una specie di fungo! Valutazione errata! Ricordiamo semplicemente che tutti i nostri antibiotici sono estratti da uno dei funghi più primitivi, cioè il Penicillum! In occasione della conferenza mondiale su "Ambiente e sviluppo" del 1992, il WWF (World Wildlife fund for Nature) ha pubblicato un interessante informazione citando che durante i 12 giorni della conferenza: tra 600 e 900 specie di animali e piante erano scomparse; 197.256 ettari di terra arabile erano stati desertificati; 534.000 ettari di foresta tropicale erano stati distrutti. Questi numeri riguardano tutto il mondo, nonostante che le situazioni e le minacce siano diverse da regione a regione. Ci si potrebbe immaginare che in Europa, dove la consapevolezza per la conservazione della natura e la protezione dell'ambiente è molto più alta che nei paesi in via di sviluppo, noi dovremmo avere meno problemi. Molte ricerche, avviate dal Consiglio d'Europa e dalla Commissione Europea indicano, che non è questo il caso: il numero delle specie minacciate sta aumentando; in molti paesi, fino al 50% delle specie vertebrate conosciute è minacciata; più di un terzo delle specie di uccelli, soprattutto nel nord-est e nel centro Europa, sono nella stessa situazione. Perché? Il degrado del loro habitat, conseguenza delle moderne pratiche agricole e forestali, la pressione di diverse forme di sviluppo (strade, ponti, infrastrutture per treni ad alta velocità, aree per il tempo libero...) la regressione delle terre bagnate e delle risorse idriche, l'inquinamento. Non vogliamo moltiplicare gli esem pi , ma ciò che è importante sottolineare è che queste cifre non riguardano solo alcune aree delimitate; no: quasi in qualunque parte del nostro territorio la situazione dovrebbe essere migliorata. Un'ultima esemplificazione: nelle aree con siepi o cespugli, per 10 ettari si osservano 99 coppie di uccelli di 40 specie; dove non ci sono più cespugli o alberi: 33 di 23 specie (scheda 1).
3. Problemi di inquinamento
Sempre più sostanze sono introdotte nel nostro ambiente e il loro impatto è molto variabile. Una seconda osservazione: 100 mg di Nox hanno oggi conseguenze molto più negative di 20 anni fa, dal momento che oggi la loro azione è combinata con l'azione di altre sostanze tossiche, come i metalli pesanti e si sviluppa una forte sinergia. Più di 100.000 prodotti chimici sono noti oggi e il loro impatto, specie nel lungo periodo, non è molto conosciuto, poiché spesso ignoriamo la loro concentrazione, la capacità di dispersione e di accumulazione nell'ambiente, come la loro evoluzione. La situazione è molto diversa tra l'Europa occidentale, centrale e orientale dove, durante il periodo comunista, la maggioranza delle difficoltà ambientali venivano ignorate, soprattutto i problemi di inquinamento. Oggi l'inventario sullo stato del terreno, dell'acqua delle risorse, delle foreste di questi paesi è allarmante. In Polonia, la qualità delle acque sotterranee è particolarmente cattiva; nella Repubblica Ceca la concentrazione del biossido di zolfo è una delle più alte in Europa e la durata media della vita delle più basse. Nell'ex-URSS, il 70% del terreno agricolo è seriamente danneggiato e la desertificazione sta crescendo. In molti di questi paesi l'inquinamento dell'aria e dell'acqua da qualche anno sta diminuendo, ma meno della diminuzione della loro produzione industriale! Sarebbe sbagliato pensare che nell'Europa occidentale la situazione ecologica sia meno preoccupante: se noi abbiamo più o meno risolto molti problemi di inquinamento, ci confronti am o oggi con nuovi problemi, spesso più pericolosi, che non hanno conseguenze immediate: pensiamo ad esempio alla recente scoperta degli effetti negativi dell'amianto sul medio periedo. (scheda 2)
4. Rifiuti
L'aumento considerabile dei rifiuti, e specialmente gli imballaggi, è una delle caratteristiche della società consumistica. I beni domestici sono particolarmente importanti in questo ambito, ma la consapevolezza pubblica si sta sviluppando molto. In Francia, 8 milioni di persone selezionano i loro rifiuti e 6 milioni hanno gli appositi contenitori. Nel 1996, 400 milioni di bottiglie sono state raccolte e saranno probabilmente 2.000 milioni nel 2000! Il problema dei rifiuti nucleari è particolarmente grave nell'Europa dell'Est. In Russia, il 22,4 sono rilavorati, il 46,4% sono "stoccati" e il 31,2 % sono ceduti ad altri partner.
5. Minacce a lungo termine
Nessuno ignora oggi i cosiddetti problemi del "cambiamento di clima", ma poiché si sviluppano molto lentamente e per il momento gli effetti negativi non sono così gravi, i politici esitano a prendere le misure necessarie per fermare questa evoluzione che potrebbe avere conseguenze drammatiche per le generazioni future. Ciò che scoraggia coloro che prendono le decisioni ad iniziare azioni precise è che le conseguenze del riscaldamento dell'atmosfera sono sconosciute! Noi sappiamo che il livello dei mari aumenterà (ma a che velocità?), che avverranno grandi cambiamenti nelle regioni climatiche (con più poggia in alcune zone e molta meno in altre..). Ma è evidente che noi non abbiamo il diritto morale di assumerci simili rischi e dobbiamo applicare principi precauzionali. Ma ci sono conseguenze non semplici sulle politiche di sviluppo, l'occupazione, il cambiamento dei costumi. L'aumento del biossido di carbonio è direttamente responsabile per il 55% di questo processo di riscaldamento e le sue emissioni sono principalmente connesse con il consumo di energia (traffico, riscaldamento, industrie...)
. L'aumento è del 25% durante gli ultimi 250 anni. Si potrebbe dire che l'uomo ha raggiunto in 300 anni ciò che dalla Natura è stato fatto in 20.000 anni! Tra il 1990 e il 1996, l'aumento mondiale di emissione di CO2 ha raggiunto il 7%: 75% in Corea, 44 in India, 11 in Giappone e 9 negli Stati Uniti. Ma nell'Europa occidentale, dove sono state prese spesso misure a riguardo, l'aumento è solo dell'1,6% in Francia e si osserva una riduzione delle emissioni nel Regno Unito pari allo 0.4% e in Germania al 8%. Le emissioni di clorofluorocarburi (CFC) contribuiscono per il 24% e distruggono lo strato di ozono. Il gas metano ha anche un ruolo importante e le culture di riso producono il 40% delle emissioni mondiali. Numerosi progetti mirano a ridurre queste emissioni, ma nei paesi industrializzati la lobby degli industriali è purtroppo più forte del il potere politico. Solo la pressione dell'opinione pubblica può rovesciare l'orientamento attuale di sviluppo. L'elevata attualità delle nuove biotecnologie ha raggiunto un tale livello che il problema diventa in molti campi emozionale. Anche qui, come per la sfida del cambiamento del clima, noi non sappiamo oggi, per esempio, le conseguenze nel lungo periodo delle nuove varietà genetiche di piante nell'ambiente naturale. E gli interessi economici e finanziari sono molto alti: nel 2000 il mercato mondiale di semi transgenici sarà di 2,8 bilioni di franchi francesi; nel 2005 di 8,4 bilioni; nel 2010 di 28 bilioni. Ciò che crea problema, è anche che un piccolo numero di grandi compagnie controlla l'intera ricerca, il mercato, la distribuzione di questi semi e dei prodotti chimici, pesticidi... Si tratta di: Monsanto, Novartis, Agrevo, Zeneca e due altri. L'opinione pubblica è ansiosa circa il rapido sviluppo di queste nuove tecnologie e in Francia sono in atto numerose discussioni circa i pericoli potenziali del consumo di mais o di altri cibi transgenici. Dobbiamo riconoscere che molti ecologisti non esitano a drammatizzare in alcuni casi la situazione. Ciò che è evidente è che le autorità amministrative e politiche sono sotto una pressione considerevole da parte delle multinazionali riguardo l'autorizzazione a coltivare nuove varietà genetiche e, in molti casi, l'OK è dato senza studi sufficientemente seri per capire le eventuali ripercussioni di queste varietà sull'equilibrio biologico. Potenziali grandi pericoli per la scomparsa delle specie indigene, ad esempio, esistono davvero. Ma occorre anche riconoscere che le nuove biotecnologie possono portare numerosi miglioramenti in diversi campi della nostra vita quotidiana e delle aree di sviluppo: nuove culture saranno geneticamente protette contro le malattie e i parassiti e produrranno più frutti; vi sarà una più alta diversità genetica di piante e animali; sarà possibile un migliore riciclaggio di rifiuti di ogni genere; aumenterà la biodegradabilità di plastiche e altri imballaggi; si produrrà una riduzione di rifiuti agricoli; sarà possibile la produzione di insulina e interferone per combattere la leucemia, le malattie virali e il cancro. Ma è evidente che grandi pericoli possono apparire con determinate applicazioni sul genere umano, tra le altre, la clonazione. Siamo realisti: sarà molto difficile impedire a uno scienziato folle di sperimentare queste tecnologie sullo zigote umano o su altre cellule. Leggi restrittive, comitati etici possono contribuire a prevenire questi programmi inaccettabili; ma forse il modo più efficace di prevenzione potrebbe essere la pressione di una sana opinione pubblica! Questa immensa nuova area di ricerca sarà, dal mio punto di vista, la sfida più importante per l'umanità negli anni a venire e i cristiani non devono rifiutare alcuna ricerca in questo campo, ma devono essere all'avanguardia nella riflessione. (cfr. scheda 3).
6. Come reagire? lo sviluppo sostenibile? la necessità di un nuovi lifestyle
Alla fine di questo millennio, l'uomo si confronta co n num erosi problemi socio-economici, disoccupazione, perdita di fiducia nei confronti dell'autorità politica, guerre in molte aree del globo e soprattutto il sistematico e regolare aumento della differenza tra i più poveri e i più ricchi del nostro pianeta: il 20% dei più poveri della terra hanno un reddito globale del 1,4%; il 20% dei più ricchi hanno l'82,5%. Questo divario era di molto inferiore 20 anni or sono. Tutti riconosceranno, specialmente come cristiani, che questa situazione è inaccettabile. Ma questo ha qualcosa a che fare con la situazione ecologica in Europa e la sua gestione? Non è immediatamente evidente ma, se noi gestissimo meglio le risorse naturali dell'Europa, la pressione ambientale sui paesi in via di sviluppo diminuirebbe. Per esempio, se noi sfruttassimo meglio le foreste continentali, avremo meno bisogno del legno tropicale. Anzi, noi abbiamo bisogno di rinnovare completamente l'approccio alla gestione del patrimonio naturale europeo per diverse ragioni: 1. per fermare la perdita delle diversità biologiche; 2. per fermare il degrado della qualità dei diversi componenti di queste risorse (acqua, terra, aria...); 3. per migliorare la situazione dove necessario.
Considerando: 1. la necessità di preservare la creazione di Dio e migliorarla; 2. l'impatto dell'ambiente sulla salute e sul comportamento umano; 3. la nostra responsabilità nei confronti delle generazioni future; 4. la necessaria solidarietà con tutti gli uomini e le donne.
Ciò significa, e lo sintetizzo, che noi dobbiamo fare riferimento in modo sistematico al principio dello sviluppo sostenibile; a questo proposito mi pare che la definizione proposta da Herman Daly (Banca Mondiale, Economista) sia eccellente: il tasso di utilizzo delle risorse rinnovabili non dovrebbe eccedere il tasso di rigenerazione; il tasso di utilizzo delle risorse non rinnovabili non dovrebbe superare il tasso a cui alternative sostenibili possono essere sviluppate; il tasso di emissi one di sostanze inquinanti non dovrebbe superare la capacità di assimilazione dell'ambiente delle stesse. Purtroppo non possiamo sviluppare le applicazioni di questi principi, cosa non sempre facile, specialmente per ciò che riguarda il secondo principio; ma soluzioni possono essere trovate! Non dimentichiamo che già da anni, addirittura da decenni, alcuni paesi, regioni o città, lottando contro l'inquinamento dell'acqua (lago d'Annecy in Francia o il Tamigi in Gran Bretagna) o l'inquinamento dell'aria (lo smog di Londra), riducendo il consumo di energie ecc. hanno fatto riferimento al principio dello sviluppo sostenibile. Citiamo infine un'interessante anticipazione di uno studio avviato dagli Amici della Terra dei Paesi Bassi, appoggiato dalle autorità ufficiali. Dopo un serio inventario della disponibilità delle risorse, hanno immaginato ciò che sarebbe disponibile per un cittadino olandese nel 2010, se la tutta popolazione del globo avesse accesso alla stessa quantità di acqua, bosco, ecc.. Per la maggior parte delle risorse, avverrà una diminuzione, che varia dal 38% per l'acqua ad uso domestico all'80% dell'alluminio (scheda 4). Numerose soluzioni sono proposte per raggiungere questo obiettivo, senza un intaccare eccessivamente il livello del nostro benessere attuale. Ma questo non è l'obiettivo della presente relazione!
7. Conclusione
La situazione ecologica in Europa oggi non è affatto soddisfacente e l'evoluzione è in declino piuttosto che in miglioramento. Ma bisogna notare che sempre più sforzi sono compiuti, particolarmente nell'Europa occidentale e particolarmente nell'ambito della qualità delle acque, dell'aria, del paesaggio: è incoraggiante vedere che oggi si trovano decorazioni floreali persino nei paesini più piccoli e che sempre più vengono risolti problemi puntuali di inquinamento. Ma purtroppo nuovi e imprevisti problemi appaiono regolarmente! La pressione dell'opinione pubblica a questo proposito, nei nostri paesi democratic i, è di importanza decisiva, dal mio punto di vista. Informazione, educazione (sviluppo di un approccio critico) e attività pratiche sono essenziali per lo sviluppo di una viva consapevolezza riguardo a questi problemi e per esercitare una crescente influenza su coloro che prendono le decisioni, vale a dire i governi, i parlamenti, le autorità locali o regionali - che spesso dispongono di importanti possibilità di azione - e l'industria, le compagnie multinazionali, che sempre più sono influenzate dall'opinione pubblica. Nell'Europa centrale e dell'est, la situazione è diversa da tutti i punti di vista. Ma un medesimo approccio è ugualmente importante: lo sviluppo di una forte pressione dell'opinione pubblica, che chieda misure protettive effettive, e che non costi sistematicamente molto denaro. Infine, è evidente che le ONG devono fare la loro parte. In questo ambito, le chiese e i cristiani hanno una responsabilità specifica ed è incoraggiante notare che: a Basilea e a Graz è stato chiesto loro di assumersi delle responsabilità in questo ambito; in molti paesi (Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Paesi scandinavi, Regno Unito...) numerose attività e campagne sono già state organizzate. Speriamo che la Rete Europea Cristiana sia capace di portare un forte sostegno in favore della salvaguardia e cura della creazione di Dio e del benessere delle nostre società nel presente e in futuro.
ALLEGATO 1
1. Evoluzione di alcuni indicatori dello stato della biosfera
1972 Conferenza di Stoccolma 1992 Conferenza di Rio Popolazione mondiale 3 840 milioni 5470 milioni Reattori nucleari 100 - 110 in 15 paesi 428 centrali in 31 paesi Automobili 200 milioni 480 milioni Gas carbonico 327 10-6 35610-6 Città con oltre 10 milioni di abitanti 3 13 Elefanti dell'Africa 1 900 000 600 000
Durante la conferenza di Rio de Janeiro ( 12 giorni)
* da 600 a 900 specie animali e vegetali sono scomparse * 197.256 ettari di terra arabile sono stati desertificati * 534 .000 ettari di foresta tropicale erano stati distrutti. * 3,3 milioni di bambini sono nati (Stime del The New Road, WWF, n° 24, 1992)
2. Lo stato attuale delle Specie di vertebrati in Europa
Vertebrati Numero di specie Numero di specie minacciate Percentuale di specie minacciate Mammiferi156 66 42% Uccelli 400 72 18% Rettili 102 46 45% Anfibi 43 13 30% Pesci 200 103 52%
ALLEGATO 2
In RUSSIA
* tra il 1989 e il 1994, la produzione industriale è aumentata del 50%, ma; * tra il 1990 e il 1993, l'inquinamento dell'aria e dell'acqua non è diminuito che del 27%; * il consumo medio di acqua per abitanti per giorno: 330 litri, ma 30 - 40% si perde nelle canalizzazioni; * su 130 milioni di tonnellate di rifiuti industriali per anno, solo il 4,6% sono trattati o inceneriti, il resto - scariche pubbliche o luoghi disabitati; * su 1,5 milioni di tonnellate di detriti nucleari, 22,4% sono riciclati o neutralizzato; 46,4% sono stoccati; 31,2% sono ceduti ad altri settori; * nel Mar di Barents, circa 70 sottomarini nucleari demilitarizzati sono nell'acqua (regione di Murmansk) con i loro reattori intatti.

(Fonte: Courrier des pays de l'Est, n° 415, dicembre 1996)
ALLEGATO 3
La biotecnologia e i suoi sviluppi attuali
AGRO-ALIMENTARE:
Progressi sperati: * Culture protette intrinsecamente contro gli insetti nocivi e resistenti alle malattie virali e da funghi; * culture alimentari più nutrienti; * culture che possiedano una migliore tollerabilità alle temperature, alla salinità e al secco; * una più ampia diversità genetica vegetale e animale; * agenti di diagnostica per le malattie delle piante e degli animali; * miglioramento delle tecniche di allevamento degli animali.
AMBIENTE
Aiuto considerevole anticipato, nei seguenti ambiti: * recupero e riciclaggio delle