nza nel mondo attuale e su come può adoperarsi il cristiano affinché le leggi del mercato siano a servizio della valorizzazione delle capacità e delle risorse di tutti, in un'ottica di competizione che però non escluda nessuno e sia aperta ad uno sviluppo equo e solidale. 9. Imprenditori dirigenti, liberi professionisti e comunità cristiana. Obiettivo: Sgombrare il campo da ogni reciproco pregiudizio per aiutare gli imprenditori, i dirigenti e i liberi professionisti a guardare alla comunità cristiana come ad un luogo dove possono fare esperienza di una compagnia nella fede, anche a partire dalle loro responsabilità, e le comunità cristiane, in tutte le loro componenti, a considerare il mondo dell'impresa e della libera professione come un ambiente dove può risuonare autenticamente l'annuncio del Vangelo. 1. Perché la Chiesa vuole avviare un dialogo specificamente con gli imprenditori, i dirigenti ed i liberi professionisti. - Anche oggi, anzi oggi più che mai, in un mondo che sembra spesso soffrire lo smarrimento delle proprie radici, la Chiesa ritiene di avere una proposta di senso, un annuncio di salvezza, da offrire ad ogni uomo o donna che vive su questa terra, indipendentemente dal luogo di residenza, dall'età, dalle condizioni di vita. E una proposta che la Chiesa trae dalla lettura della storia, del mondo e dell'umanità, tramandatale dalla Scrittura (la Bibbia) e, soprattutto, dalla riflessione sull'insegnamento e sulla vicenda, esemplare e rivelatrice, del proprio fondatore: Gesù di Nazaret. - La Chiesa ritiene però anche che, per poter esplicitare compiutamente la sua portata e le sue capacità di impatto sulla vita delle persone, questa proposta deve trovare modalità di sintonizzazione specifiche per le diverse concrete situazioni di vita. Una di queste situazioni, molto caratteristica e molto impegnativa, è senza dubbio quella derivante dall'esercizio di ruoli manageriali all'interno delle moderne società complesse. - Ma la Chiesa è, nello stesso tempo, consapevole che queste sintonizzazioni puntuali di significato sono possibili solo se sono ricercate attraverso il confronto, aperto e mirato, tra la Parola Universale di cui la Chiesa è annunciatrice e le persone che concretamente vivono le diverse situazioni di vita. Nel caso specifico, coloro che esercitano ruoli manageriali, con le loro esperienze peculiari, i loro problemi, i loro vissuti, ecc. - All'offerta di queste opportunità di confronto con il mondo manageriale, la Comunità cristiana si sente in questo momento particolarmente stimolata dalla ricorrenza Giubilare ed anche dalla consapevolezza di talune sue carenze del passato. Infatti: "L'ingresso nel nuovo millennio incoraggia la comunità cristiana ad allargare il proprio sguardo di fede su orizzonti nuovi nell'annuncio del Regno di Dio. E doveroso, in questa speciale circostanza, ritornare con rinsaldata fedeltà all'insegnamento del Concilio Vaticano II, che ha gettato nuova luce sull'impegno missionario della Chiesa dinanzi alle odierne esigenze dell'evangelizzazione. Nel Concilio la Chiesa ha preso più viva coscienza del proprio mistero e del compito apostolico affidatole dal suo Signore. Questa consapevolezza impegna la comunità dei credenti a vivere nel mondo sapendo di dover essere "il fermento e quasi l'anima della società umana, destinata a rinnovarsi in Cristo e a trasformarsi in famiglia di Dio". (Gaudium et spes, 40)". (Giovanni Paolo II, Incarnationis mysterium) "La Chiesa è chiamata a portare la salvezza e la gioia di Cristo Signore ad ogni essere umano nella piena concretezza e nella faticosa complessità della condizione umana, dunque anche nel riferimento al lavoro e ai suoi problemi. Cristo è Redemptor hominis, Redentore dell'uomo in tutti gli aspetti della sua vita, lavoro compreso. Come Cristo così anche la Chiesa: anche la Chiesa non può non prendere a cuore tutti i problemi dell'uomo e quindi anche il problema del lavoro". (Card. Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Genova) "L'avere impostato la cura pastorale verso i poveri con un certo esclusivismo ha talvolta portato a trascurare gli ambienti dirigenziali della società. I danni derivati dalla diffusione del secolarismo in tali ambienti, sia politici che economici, sindacali, militari, sociali, culturali, mostrano l'urgenza di una loro evangelizzazione, animata e guidata dai pastori che si sentono chiamati da Dio a prendersi cura di tutti". (Giovanni Paolo II, Ecclesia in America)
2. Come realizzare questo dialogo: una proposta della Comunità Cristiana. - L'iniziativa qui presentata è stata elaborata dall'Ufficio Nazionale per i problemi sociali e del lavoro della Chiesa italiana, con l'ausilio di quello regionale per la Liguria e di un gruppo di lavoro costituito ad hoc. - Essa si propone come un tentativo concreto di avviamento e sperimentazione dell'auspicato confronto tra la Comunità Cristiana e gli imprenditori, i dirigenti ed i liberi professionisti, in vista di una migliore sintonizzazione dei reciproci linguaggi e delle reciproche comprensioni, nella ricerca di stili di vita compatibili con l'esercizio dei ruoli manageriali, ma, nello stesso tempo, conformi, almeno come aspirazione, con le implicazioni della proposta di senso di cui la Chiesa è annunciatrice. - Lo strumento attraverso il quale l'iniziativa si propone di realizzare l'incontro auspicato è il "gruppo di valutazione e approfondimento"; uno strumento familiare per chi opera, con funzioni direttive, nelle strutture economico-produttive complesse del nostro tempo. - Il metodo di lavoro suggerito (anch'esso molto vicino alle pratiche consuete dell'operare manageriale) è il metodo induttivo della revisione di vita, cioè di una ricerca che, partendo dalle esperienze concrete delle persone, si propone di analizzarle alla luce della Parola di Dio (la Scrittura) e dell'insegnamento della Chiesa, per giungere all'individuazione di comportamenti coerenti con il messaggio da questa trasmesso. - La proposta è, volutamente, per un primo approccio, e quindi di portata limitata, che però, nelle intenzioni, vorrebbe favorire l'avvio di successivi maggiori approfondimenti, nell'ambito di una continuità di rapporti di reciproca frequentazione e scambio, stimolati dai contatti iniziali promossi dall'iniziativa qui presentata. - In concreto, ai gruppi di confronto tra managers, e di questi con il messaggio cristiano, di cui si auspica la costituzione, viene proposto di focalizzare il lavoro di riflessione ed approfondimento prima evocato, facendo riferimento a nove temi specifici, certo non esaustivi delle problematiche in gioco; il gruppo di lavoro che ha elaborato la proposta li ha però ritenuti significativi come temi di introduzione alle problematiche che la proposta vorrebbe mettere in gioco. A ciascuno di questi temi, nelle pagine seguenti è dedicata una scheda nella quale il tema viene presentato e vengono dati suggerimenti per il suo inquadramento e per lo sviluppo di deduzioni operative in prospettiva di fede. Maggiori dettagli sulle modalità utilizzabili per la costituzione dei gruppi di confronto e riflessione e per la gestione delle schede, sono forniti in appendice.
3. Con quali atteggiamenti di fondo affrontare la riflessione sui temi proposti. Nella bolla Incarnationis mysterium, di indizione del Giubileo del 2000, Giovanni Paolo II ricorda che l'impegno fondamentale dei cristiani è quello di vivere e di annunciare il Vangelo di Gesù in tutti i contesti dell'esistenza, compresi naturalmente gli ambienti di lavoro e della vita quotidiana. Per vivere in modo autentico il Giubileo siamo quindi tutti quanti invitati a riscoprire la centralità di Cristo nella nostra vita, a riconoscerlo presente nei problemi quotidiani della nostra esistenza, a seguirlo, in modo responsabile, con scelte di vita coerenti, e a testimoniarlo con coraggio ai fratelli. Incontrare Cristo non significa accostarsi ad un libro o solo accettare un codice di comportamento, una morale da seguire, ma fare esperienza di un amore che ci interpella e ci chiama a vivere con responsabilità il nostro lavoro e la nostra vita, collaborando all'avvento del Regno di Dio. Certo, le difficoltà e i problemi non mancano, ma affermare che, in Gesù, Dio si mette alla ricerca di ogni uomo per rivelargli la sua dignità di figlio e di fratello, significa anche ritrovare nella nostra vita le ragioni profonde della responsabilità e della solidarietà che ci fanno uomini liberi e capaci di futuro. Come già detto, le nove schede di riflessione proposte nel seguito hanno l'obiettivo di stimolare una ricerca comune, a partire dai problemi dell'impresa, per maturare scelte e comportamenti di vita coerenti con la fede in Gesù Cristo. Non hanno la pretesa di sviluppare in modo esaustivo le questioni che affrontano, ma solo di aiutare a prendere coscienza che la fede non è estranea alle questioni del lavoro e che l'adesione a Cristo non esclude le difficoltà e le aspirazioni connesse con il proprio lavoro. Come ogni strumento, anche queste schede ovviamente vanno utilizzate in modo creativo: sono delle semplici tracce che richiedono di essere verificate e adattate alle varie situazioni, ma esigono anche la applicazione di uno stile di approccio che non metta tra parentesi la vita, ma faccia di questa il luogo privilegiato per un annuncio liberante ed una testimonianza.
4. Struttura ed argomento delle schede di lavoro proposte. Tutte le schede di seguito proposte presentano la seguente sequenza di capitoli: 0 - Titolo ed obiettivo delle schede; 1 - Per avviare la riflessione: alcuni flash sulle situazioni e sulle idee correnti; 2 - Le provocazioni della Parola di Dio e dell'insegnamento della Chiesa sulle situazioni e sulle idee; 3 - Per stimolare deduzioni operative coerenti: alcuni spunti per l'azione; 4 - Invito alla preghiera. Come è già stato ribadito, le schede sono solo tracce e quindi possono essere adattate e sviluppate secondo le circostanze, ricorrendo anche ad altri testi ed esperienze.
I temi affrontati e gli obiettivi proposti dalle nove schede sono i seguenti: 1. Impresa, comunità di persone all'interno di una società socio-economica complessa. Obiettivo: Rivisitare il concetto di impresa alla luce della fede, secondo la quale il lavoro ha sempre una valenza di socialità e di partecipazione responsabile, e quindi chiede di stare in guardia da ogni visione, vecchia o nuova, che tenda a sottovalutare o strumentalizzare l'apporto delle persone coinvolte, direttamente o indirettamente, nel processo produttivo. 2. La solitudine delle responsabilità. Obiettivo: Riaffermare che una visione di fede non esautora le persone dalle loro responsabilità e dalla solitudine che comportano, ma sostiene la volontà di quanti sono disposti ad assumersi la fatica e il rischio dell'impegno decisionale per la realizzazione del bene comune, nell'impresa e nella libera professione. 3. Tempo del lavoro e tempo della famiglia. Obiettivo: Aprire una riflessione sul significato del tempo di lavoro e del tempo da dedicare alla famiglia e al riposo. E su come superare le difficoltà obiettive che l'imprenditore, il dirigente e il libero professionista incontrano nel coniugare i doveri della responsabilità professionale con quelli nei confronti della famiglia, di se stessi e di Dio. 4. Da padre in figlio... chi continua la responsabilità aziendale? Obiettivo: Affrontare il problema del ricambio generazionale nelle responsabilità imprenditoriali, del come educare i giovani ad intraprendere, in una prospettiva di continuità, di innovazione e di solidarietà. 5. Quando essere imprenditori è una via d'uscita dalla disoccupazione. Obiettivo: Affrontare il problema di come educare all'imprenditorialità cioè ad una visione del lavoro che responsabilizzi, a livello personale e comunitario, soprattutto i giovani che si trovano a dover affrontare il grave problema della disoccupazione. 6. In difesa della qualità del prodotto e del lavoro di qualità. Obiettivo: A fronte dei gravi fenomeni che stanno investendo la realtà dell'impresa e della produzione (inquinamenti, cattivi prodotti, incidenti sul lavoro), riflettere sull'importanza del valore della vita di qualità, come premessa indispensabile per ogni attività produttiva e per un autentico sviluppo a misura d'uomo e nel rispetto del creato. 7. Trasparenza amministrativa, finanziaria e legale. Obiettivo: Affrontare la questione della legalità, in azienda e nell'esercizio della professione, non come semplice rispetto formale delle leggi, ma come capacità di approfondire e sviluppare la dimensione etica del lavoro, intesa principalmente come volontà di perseguire il bene comune. 8. Concorrenza e competizione. Obiettivo: Interrogarsi sulle modalità con cui opera la concorre