Una nuova società
L’economia globale non è altrove. E’ anche qui: nel nostro Paese, nel nostro territorio. Caratterizzata dalla recente, ma rivoluzionaria possibilità di comunicare in tempo reale e dalla relativa facilità di trasportare merci e persone, sta trasformando profondamente il sistema produttivo e quello sociale, il significato e l’organizzazione stessa del lavoro, la composizione e la rappresentanza sociale. Le grandi potenzialità di sviluppo e le opportunità di diffondere benessere, connesse alla molta ricchezza e tecnologia disponibili, si confrontano con la esplicita domanda di presente che emerge dalla maggioranza della popolazione mondiale attanagliata dalla indigenza, ma anche con il disagio, l’ansia da futuro che si stanno propagando nel nostro mondo opulento, ma contemporaneamente scosso da un senso crescente di insicurezza. Sia in una condizione che nell’altra prende corpo una nuova figura, quella del cittadino, lavoratore, consumatore, pensionato globale. Identificato come tale dai mercati del lavoro e dei consumi, non gode di Statuti o contratti che ne riconoscano e ne tutelino questo nuovo status.Non possiamo, infatti, nasconderci che nella trasformazione in atto del capitalismo, non assistiamo ad una diffusione pacifica dei diritti e delle tutele; ad una equa distribuzione dei profitti e della produttività tra capitale e lavoro; ad adeguate politiche di Welfare; alla adozione della partecipazione. In una parola alla democrazia economica.