UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Intervento di Paola Binetti alla Tavola Rotonda della Sessione Scienza e Tecnologia

44a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani
8 Ottobre 2004

Il rapporto tra l’uomo moderno e la tecnologia è pieno di paradossi, mentre rivela che nessuno può fare a meno dell’altro. Anche il vecchio dibattito sul primato dell’uomo sulla tecnica o viceversa rimanda a una dialettica molto più sofisticata, da cui emerge come non sia mai in discussione il primato degli uomini sul mondo della tecnologia, ma il primato di alcuni uomini che posseggono le tecnologie di nuova generazione su altri uomini che in un certo senso si trovano in era pre-tecnologica. Il primato compete sempre all’uomo, come creatore della tecnica e come fruitore della medesima. Ma anche come costruttore di teorie scientifiche a cui affida regole e compiti, nel desiderio di generare un sapere il più oggettivo possibile, ma che comunque resta sempre confinato nell’orizzonte di metodo che lui gli assegna. La dialettica non è tra la soggettività dell’uomo e l’oggettività della scienza, perché questa è comunque scaturita dalla sua soggettività. E’ dal confronto tra le diverse soggettività che le varie teorie possono essere falsificate e smascherate per gli errori che contengono, attestandosi su posizioni solo parzialmente più oggettive. Il dialogo dell’uomo con la realtà può generare una conoscenza nella misura del possibile certa e vera, solo se non si limita al puro esercizio della ragione scientifica e della ragione tecnologica, per aprirsi senza angoscia anche a ciò che non comprende e da cui si sente trascendere.

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