UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Intervento di Giovanni Bazoli alla Tavola Rotonda 1 della Sessione Economia e Finanza

44a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani
8 Ottobre 2004

1. Il tema della globalizzazione, che negli ultimi anni si è imposto come uno degli argomenti di maggior rilevanza nella riflessione sul presente e sul futuro dell'uomo sulla terra, non può essere ridotto a fenomeno puramente economico. E’ necessario valutarne le interrelazioni con la politica, i riflessi sulla storia e la cultura dei popoli, le implicazioni in materia di contaminazione dell'ambiente naturale. E guardando allo scenario della globalizzazione sotto l’aspetto economico, si ravvisa e si denuncia oggi da tante parti (e in particolare dal mondo cattolico, come risulta esplicitamente anche dai lavori preparatori di questo convegno) una carenza di democraticità nel sistema economico dominante – prima chiamato capitalismo, oggi di mercato -, invocandone la correzione. Si constata, in altre parole, una rottura dell’equilibrio tra i due ordini — quello economico del mercato e quello politico della democrazia — che in precedenza apparivano collegati da un nesso inscindibile; un nesso che ne sanciva la forza e contribuiva alla loro fortuna. Può apparire paradossale che questa frattura tra democrazia e mercato si verifichi proprio in una fase storica come quella in cui viviamo, in cui la durissima competizione tra i sistemi democratici occidentali e quelli comunisti — che ha segnato la storia culturale, economica e politica di quasi tutto il Novecento — si è risolta a favore dei primi, grazie soprattutto alla superiorità dimostrata dal sistema economico di mercato sul terreno dell' efficienza e della produttività.
Chiuso il secolo scorso con la sconfitta e il crollo del modello economico collettivista, si è spalancata la strada alla diffusione mondiale, non più contrastata, dell’economia di mercato: si è così aperta la stagione della globalizzazione. Ma è proprio a questo punto che il binomio mercato-democrazia è stato messo in discussione, diventando oggetto di una contestazione che anch’essa può ben dirsi di dimensione globale. Il punto è che la liberalizzazione dei mercati si è dimostrata finora del tutto incapace di riequilibrare le disuguaglianze esistenti tra le diverse regioni del mondo; la maggiore facilità delle comunicazioni e la diffusione delle conoscenze hanno anzi accentuato la percezione delle differenze esistenti nei redditi pro capite, negli stili di vita, nel rispetto dei diritti fondamentali degli individui...

ALLEGATI