UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Intervento di Dario Antiseri alla Tavola Rotonda della Sessione Democrazia e Informazione

44a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani
9 Ottobre 2004

1. «La democrazia è oggi più che mai dipendente dal corretto uso che si fa dei media; dalla capacità, in altri termini, di farli diventare libera espressione di un’opinione pubblica responsabile e pluralistica». E’ quanto leggiamo nella sez. 27 del Documento preparatorio della 44° Settimana sociale dei cattolici italiani, dove si insiste sulla «capacità di dar vita ad una democrazia dell’informazione». Il mio intento è di commentare questa proposta tramite alcuni «ammonimenti» del Papa e il richiamo a “denunce” formulate da Hans Georg Gadamer e Karl Popper. Gadamer: «La televisione è la catena da schiavi alla quale è legata l’odierna umanità. La chiave di questa catena la possiede la contemporanea élite dell’informazione, il cui scopo è unicamente la schiavizzazione dell’umanità ad opera delle immagini». L’avvento della televisione «forse significa anche la fine dell’esperienza del dialogo».
2. La stella polare delle Tv commerciali è la più vasta audience. E non è loro compito istituzionale la salvaguardia del pluralismo politico e di quello culturale. Da qui la necessità che resti in vita, un servizio pubblico radio-televisivo che, libero dalla schiavitù dei partiti e da quella dell’audience, sia in grado di garantire un pluralismo interno (per esempio nelle interpretazioni di eventi sociali e storici e nelle diverse posizioni politiche). Insomma: un servizio pubblico concepito come strumento di controllo da parte dei governati sui governanti.
3. In stretta connessione con il problema del “pluralismo interno” di un servizio pubblico radiotelevisivo credo opportuno che nella tavola rotonda e nella discussione con il pubblico si affronti la questione dell’oggettività dell’informazione - oggettività, che, intesa come controllabilità della notizia e quindi come ideale regolativo, non è né un mito né un compito impossibile.

ALLEGATI