UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il lavoro sommerso degli immigrati in Italia

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6 Aprile 1999

prof. Maurizio Ambrosini - Un.Catt. Sacro Cuore - Brescia
L'A. illustra perché e come gli stranieri si inseriscono nell'economia sommersa del nostro paese, distinguendo tre aree di lavoro irregolare: dipendente, indipendente e coatto. Dopo aver illustrato i principali risultati emersi da una circa sul lavoro degli immigrati, l'A. passa a proporre le linee propositive di una politica di inserimento del lavoro degli immigrati, attenta ai valori delle loro persone. Dallo svolgimento delle proprie proposte, l'A. trae le seguenti conclusioni. Un impegno più convinto per la promozione dell'occupazione regolare degli immigrati si basa su un presupposto, avvalorato da diverse ricerche sull'argomento: che i gravi problemi occupazionali italiani non siano direttamente in contrasto con l'inserimento di immigrati nella nostra economia. Si tratta di segmenti, di bacini e di attori diversi nell'ambito di un mercato del lavoro sempre più eterogeneo e frastagliato. Gli alti livelli di disoccupazione della Calabria non impediscono che in provincia di Brescia esista un fabbisogno di operai siderurgici insoddisfatto. Né la presenza di decine di migliaia di insegnanti disoccupate rende sconsigliabile l'assunzione di donne straniere come collaboratrici domestiche. Lo strano fenomeno dell'inserimento lavorativo di decine di migliaia di immigrati in un paese carico di disoccupati è una dimostrazione del fatto che il mercato del lavoro non assomiglia al mercato delle altre merci (4), ma ha caratteristiche di istituzione sociale, in cui motivazioni e atteggiamenti degli attori, sedimentati in prassi e regole di comportamento, intervengono a plasmare i processi economici.
Il testo integrale della relazione è consultabile nel file allegato.

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