'Capaci di realizzare ogni sorta di lavoro e ideatori di progetti' (Es 35,35).
1. Il discernimento: l'impegno a servizio della verità
La comprensione dei nuovi scenari che segnano il mondo del lavoro in generale, e l'artigianato in particolare, costituisce un'esigenza irrinunciabile per la presenza responsabile dei cristiani nella società. Troppe volte, nella lettura della realtà, il rischio delle semplificazioni riduttive porta ad ignorare la complessità e l'ambivalenza delle situazioni dimenticando che stiamo vivendo uno scontro di fondo che caratterizza la nostra società. Ad un neo-liberismo sfrenato, selvaggio, che invoca il libero mercato come la panacea di ogni male e l'unica prospettiva praticabile per affrontare i problemi, si oppone un neo-statalismo nostalgico e camuffato che pretende di tornare a soluzioni che non sono più praticabili.
In questi frangenti diventa quanto mai necessaria un'opera di discernimento come ricerca della verità delle cose, alla luce di valori dell'uomo e della proposta evangelica del significato della vita e del lavoro umano. In quanto cristiani non siamo portatori di nuove soluzioni, ma abbiamo il dovere di comprendere a fondo le situazioni perché siamo i cultori della verità. La stessa dottrina sociale della Chiesa si colloca in questa prospettiva; mettendo al centro l'uomo e la sua dignità, propone ai credenti, e a tutti gli uomini di buona volontà, il coraggio di una comprensione il più possibile corretta dei fenomeni sociali per valorizzare e sostenere gli aspetti positivi, ma anche per denunciare e correggere le distorsioni e le anomalie. Con questo spirito è necessario comprendere la realtà del lavoro autonomo, delle PMI, in Italia, per riconoscere quei valori che l'artigianato ha saputo esprimere, rilanciando un modello produttivo significativo - che molti davano per superato - ma che nei fatti è stato fonte di benessere in molte regioni, arrestando il dramma dell'emigrazione che da tempo segnava intere popolazioni.