Introduzione
Buona parte degli aumenti di occupazione registrati in Italia, prima della recente crisi, sono avvenuti sotto forma di lavoro precario. I due maggiori provvedimenti legislativiin materia di lavoro degli ultimi 25 anni (il pacchetto Treu e la Legge Biagi), hanno favorito la proliferazione dei cosiddetti contratti di lavoro atipici (contratti a termine, lavoro interinale, contratti di somministrazione e a chiamata, co.co.co., contratti a progetto, varie forme di contratti misti di formazione e lavoro e di lavoro occasionale) che hanno incoraggiato il lavoro precario, creando qualche problema in tema di sicurezza del lavoro, orario di lavoro, retribuzione attuale e differita (trattamento di fine rapporto di lavoro e pensionistico), valorizzazione della professionalità, ambiente di lavoro, tutela normativa e contrattuale.
Ne hanno sofferto in particolare i giovani, le donne, i lavoratori meno istruiti e/o qualificati, i lavoratori residenti in mercati del lavoro locali con una presenza rilevantee prevalente di posti di lavoro cattivi, cioè con qualità del lavoro insoddisfacente per i lavoratori. La recente crisi economica e occupazionale, tuttora in corso, ha aumentato il peso del lavoro precario sulloccupazione complessiva in tutta Italia, anche nellarea metropolitana milanese.
La precarietà del lavoro, rispondente in parte alle esigenze di flessibilità dal punto di vista dei datori di lavoro, ha significato occupazione in posti di lavoro a condizioni cattive, quindi non rispondenti alle esigenze di flessibilità e ben-essere dei lavoratori e dei loro familiari.
Come ha insegnato una recente ricerca comparativa promossa dalla Commissione Europea, a cui il Ceres di Roma (presieduto da Luigi Frey) ha partecipato per lItalia, la precarietà delloccupazione deve e può essere superata attraverso adeguate politiche delloccupazione e del lavoro da adottarsi, specialmente in questi anni, in tutti i Paesi europei.Tali politiche, che per lItalia appaiono particolarmente urgenti, richiedono innovazioni normative e contrattuali incisive sia a livello nazionale che locale, in una prospettiva di solidarietà e coesione sociale.
Sulla base della recente Enciclica Caritas in veritate di Papa Benedetto XVI, tali politiche appaiono particolarmente importanti e urgenti, in una prospettiva di solidarietà universale, per salvaguardare e valorizzare luomo nella sua integrità:Luomo è lautore, il centro e il fine di tutta la vita economica e sociale.
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