A sei anni dalla pubblicazione dell’enciclica Laudato si’ (24 maggio 2015) è opportuno verificare lo stato di accoglienza e comprensione del documento, per riflettere insieme sull’impatto della mancata Cura del Creato sulla salute della popolazione, sull’ambiente e sulle dinamiche sociali e lavorative.
Il Ministero della transizione ecologica ha censito i SIN. Sono definiti “Siti di Interesse Nazionale per le bonifiche” (SIN) sulla base dell’entità della contaminazione ambientale, del rischio sanitario e dell’allarme sociale (DM 471/1999 e Legge 134/2012).
I 42 siti italiani del “Programma nazionale di bonifica” comprendono cave e porti, aree industriali dismesse, aree industriali in corso di riconversione, aree industriali in attività, aree che sono state oggetto in passato di incidenti con rilascio di inquinanti chimici e aree oggetto di smaltimento incontrollato di rifiuti anche pericolosi.
In tali siti l’esposizione alle sostanze contaminanti può venire da esposizione professionale, emissioni industriali e da suoli e falde contaminate. A questi siti si aggiungono diversi siti di interesse regionale. I territori individuati insistono in 78 Diocesi italiane.
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