Il punto è che alla fine della terza settimana molte famiglie, molte più di quanto si immagina, iniziano ad avere il problema del «piatto a tavola».
E la gran parte di questa povertà che ri–emerge impietosa dal ventre del Paese è legata al fenomeno, che per quasi il 50% riguarda le Regioni del Sud, del lavoro “in nero”. Una morsa che strangola: per loro, il ”lockdown” ha significato, da un giorno all’altro, la fine di ogni entrata.
Vedi articolo completo di Marco Iasevoli, Avvenire del 28 marzo 2020