Infatti, anche quest’anno l’Ufficio di Pastorale Sociale diocesano ha voluto sottolineare l’importanza dell’evento organizzando un momento di riflessione sull’importanza e la centralità della dignità della persona, anche sofferente, che va sempre tutelata.
Relatori saranno la dott.ssa Assuntina MORRESI docente presso l’Università di Perugia e Componente del comitato Nazionale di Bioetica ed il dott. Alfredo MANTOVANO, magistrato presso la Corte di Cassazione e vicepresidente del Centro Studi Livatino.
Introdurrà il convengo il sig. Enzo NIGRO, Presidente dell’Unitalsi e componente dell’Ufficio di Pastorale Sociale.
Concluderà l’appuntamento S.E. Mons. Domenico CALIANDRO, Arcivescovo di Brindisi/Ostuni.
L’evento prenderà le mosse dal messaggio di Papa Francesco per la 42ª Giornata Nazionale per la Vita che sottolinea l’importanza di respingere la cultura dello scarto che affigge ogni aspetto della nostra società. Afferma il Santo Padre che “possiamo solo diventare consapevoli di essere in vita una volta che già l’abbiamo ricevuta, prima di ogni nostra intenzione e decisione. Vivere significa necessariamente essere figli, accolti e curati, anche se talvolta in modo inadeguato (…) Non tutti fanno l’esperienza di essere accolti da coloro che li hanno generati: numerose sono le forme di aborto, di abbandono, di maltrattamento e di abuso”.
La riflessione di quest’anno riguarderà l’eutanasia, ultima frontiera dell’attacco alla vita sofferente e vera espressione della cultura dello scarto, poiché sempre più spesso nei consessi giuridici e legislativi viene rappresentata nella falsa veste di diritto individuale. In realtà, come afferma il Papa, la decisione di sopprimere una vita anche allo stadio terminale, perché ritenuta indegna di essere vissuta, “è una “strada sbrigativa di fronte a scelte che non sono, come potrebbero sembrare, espressione di libertà della persona, quando includono lo scarto del malato come possibilità, o falsa compassione di fronte alla richiesta di essere aiutati ad anticipare la morte".