UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Conclusioni del Seminario sull’evangelizzazione del mondo del lavoro in immigrazione

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6 Aprile 1999

regazione dei lavoratori a partire dalla loro vita e dai loro problemi per incrociare le loro domande con la Parola di Dio e la dottrina sociale della Chiesa, affinché maturino una presenza da credenti sul posto di lavoro che costituisca una testimonianza alternativa di vita. Un terzo ambito di intervento per una pastorale rinnovata nel mondo del lavoro riguarda direttamente i lavoratori extracomunitari. Troppe volte, infatti, si ignora che molti lavoratori stranieri provengono da nazioni di antica tradizione cristiana, da Chiese sorelle che hanno una lunga storia di fedeltà e di testimonianza e loro stessi professano la comune fede cristiana. Un'azione pastorale specifica nei confronti dei lavoratori delle diverse categorie ed ambiti della produzione costituisce così una premessa indispensabile per far crescere una rinnovata solidarietà capace di un'autentica integrazione con i lavoratori stranieri.
Il testo integrale delle conclusioni è consultabile nel file allegato.Concludendo il Seminario sull'evangelizzazione del mondo del lavoro in immigrazione, don Luigi Petris e don Mario Operti hanno ribadito che per un impegno serio nei confronti del "problema-risorsa immigrati" si rende necessaria una conversione pastorale. E' fondamentale essere consapevoli che ci muoviamo in una situazione variegata e complessa in cui si devono evitare le contrapposizioni e le imposizioni dei propri punti di vista, come pure il ritenere che con un "vogliamoci bene" tutto sia risolvibile. Il facile irenismo nulla cambia, al contrario rafforza pregiudizi e situazioni ingiuste. Come possiamo entrare nel mondo dei lavoratori immigrati, vero moderno aeropago di evangelizzazione? Ne derivano tre concrete sollecitazioni: Loro e noi: l'evangelizzazione ha come destinatari loro, i lavoratori immigrati, ma altrettanto noi, singoli e comunità cristiana. a) Azione specifica nell'azione ordinaria: dovrebbe essere scontato che i lavoratori stranieri condividono i nostri stessi bisogni e le nostre stesse problematiche. b) Evangelizzazione e testimonianza della carità: il cristiano anche nell'ambiente di lavoro sente l'ansia e coglie l'opportunità dell'annuncio diretto di Cristo, ma coglie pure ogni occasione perché la sua testimonianza della carità e di promozione umana abbia valore di evangelizzazione. Va superato l'equivoco che pensa l'evangelizzazione come un tema nobile ma lontano dalla concretezza, specie da quella del mondo del lavoro. Il Vangelo si incarna nella vita quotidiana del cristiano e dello straniero; la sua è soprattutto "vita di lavoro". E' essenziale conoscere la situazione reale dell'immigrato: gli AA. presentano informazioni statistiche al riguardo. A riguardo dell'evangelizzazione diretta nel mondo del lavoro, gli AA. ritengono che punto di partenza debba essere la constatazione che il lavoro più di ogni altro ambiente di vita pone fianco a fianco lavoratori italiani e stranieri, di religione cattolica o almeno cristiana e di altre religioni. Questo stare fianco a fianco quotidianamente e per lunghe ore può creare affiatamento e conoscenza reciproca, voglia di parlare e di confidarsi, comunicazione di conoscenze e di esperienze di ogni tipo, anche religiose. Si è di fronte alla forma più spontanea e naturale, meno strutturata e formale del dialogo. Chi crede in Cristo e vive la sua vita cristiana anche con una certa dimensione apostolica, ha una privilegiata e continua occasione di fare del suo posto di lavoro un areopago di evangelizzazione, di rendere ragione della propria speranza a chi glielo chiede o almeno è disposto ad ascoltare. A riguardo del lavoro come ambito di evangelizzazione, gli AA. premettono che risulta essenziale che l'impegno dell'annuncio del Vangelo nel mondo del lavoro parta dalla pastorale ordinaria delle nostre comunità ecclesiali. Nonostante lo stimolo dei nuovi catechismi, si parla ancora troppo poco del lavoro e della visione cristiana della vita che lo segna e lo fonda nei suoi valori più autentici. A fronte dei gravi problemi come quello della disoccupazione o del lavoro degli extracomunitari, si rischia, il più delle volte, un'impostazione di tipo assistenziale e caritativo - peraltro necessaria e fondamentale - che però non è sufficiente per una vera risposta cristiana alle situazioni. Solo una formazione religiosa che sia capace di educare ad atteggiamenti di accoglienza ospitale sul lavoro, alla solidarietà, alla condivisione, alla formazione di coscienze disposte a vigilare e a reagire alle ingiustizie che quotidianamente capitano nel mondo del lavoro; solo una maturazione che faccia crescere nei cristiani una nuova consapevolezza dello sviluppo equo e compatibile, saranno in grado di incidere in profondità nella vita delle nostre comunità aprendole ai fratelli che vengono da lontano. Un secondo ambito di evangelizzazione riguarda certamente l'impegno diretto nei confronti dei lavoratori delle diverse categorie. E' indispensabile tornare ad un'opera di agg

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