UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Celebrazione Eucaristica del 14 novembre 1999 XXXIII domenica per annum A

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28 Ottobre 1999

Cristo, Parola e Pane di vita, che si dona nell'Eucaristia sia davvero fonte e culmine della nostra esistenza in q uesto giorno e sempre. Preghiamo.
PREGHIAMO O Padre, secondo la Parola del Tuo Figlio, "chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto", ti presentiamo, con fiducia, le necessità di questa comunità, radunata nel tuo Nome. Per Cristo nostro Signore.

INTRODUZIONE
La Chiesa italiana oggi rende grazie per i frutti della terra e del lavoro dell'uomo nell'annata trascorsa. La gratitudine è una dimensione originaria del cuore umano: fa parte del suo riconoscersi "creatura". Lo svelamento dell'Amore del Padre in Cristo, eleva l'atteggiamento di gratitudine a "sistema di vita": il cristiano è colui che vive la propria vita come "rendimento di grazie". La 48° Giornata del Ringraziamento si inserisce nell'incessante "inno di grazie" che si eleva da tutta la Chiesa terrestre e celeste per evidenziare alcuni grandi doni del Padre ai suoi figli: la terra e i suoi frutti, la missione di coltivarla, il cibo per tutti, la condivisione. E mentre rendiamo grazie eleviamo suppliche per il nuovo anno di lavoro, di semine e di raccolti: sarà l'anno giubilare, anno di misericordia, di conversione e di rinnovamento anche per i lavoratori della terra e per tutti quanti hanno a cuore le sorti dell'ambiente, perché anche la terra geme e soffre nell'attesa della sua redenzione.
INTRODUZIONE ALLA PRIMA LETTURA
La laboriosità è una prerogativa dell'agricoltore, e Dio l'ha resa segno dell'amore per il suo popolo nel meraviglioso canto della vigna. La laboriosità di cui si parla in questi passi dei proverbi è ben diversa da quella dei costruttori di Babele: la donna perfetta, la sposa dell'Agnello, è colei che teme Dio, stende la mano al povero, costruisce la città dell'uomo per Cristo con Cristo e in Cristo, secondo il disegno del Padre.
Dal libro dei Proverbi (31, 10-13. 19-20. 30-31)
Una donna perfetta chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore. In lei confida il cuore del marito e non verrà a mancargli il profitto. Essa gli dá felicità e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita. Si procura lana e lino e li lavora volentieri con le mani. Stende la sua mano alla conocchia e mena il fuso con le dita. Apre le sue mani al misero, stende la mano al povero. Fallace è la graz
ia e vana è la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare. Datele del frutto delle sue mani e le sue stesse opere la lodino alle porte della città.

Dal salmo 127 Rit. Beato chi cammina nelle vie del Signore
Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode. Rit.
Invano vi alzate di buon mattino, tardi andate a riposare e mangiate pane di sudore: il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno. Rit. Ecco, dono del Signore sono i figli, è sua grazia il frutto del grembo. Come frecce in mano a un eroe sono i figli della giovinezza. Rit.
Beato l'uomo che ne ha piena la faretra: non resterà confuso quando verrà a trattare alla porta con i propri nemici. Rit.
INTRODUZIONE ALLA SECONDA LETTURA C'è chi attende rassegnato un qualunque "messia" che imponga finalmente giustizia, c'è chi vuol salvare il suo piccolo paradiso di diritti acquisiti, o di livelli di benessere raggiunti, pochi altri si rassegnano nell'attesa di una giustizia che potremo vedere solo dopo la morte. L'atteggiamento del credente è tutt'altro: egli è "sveglio e sobrio" come chi ha da fare cose importanti, la sua fede nella presenza di Dio nella storia lo induce a credere seriamente nelle responsabilità che Dio gli ha affidato.
Dalla prima lettera di San Paolo ai Tessalonicesi (5, 1-6)
"Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti voi ben sapete che come un ladro di notte, così verrà il giorno del Signore. E quando si dirà: "Pace e sicurezza", allora d'improvviso li colpirà la rovina, come le doglie una donna incinta; e nessuno scamperà. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno possa sorprendervi come un ladro: voi tutti infatti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte, né delle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma restiamo svegli e siamo sobrii."

I NTRODUZIONE AL VANGELO Stiamo per ascoltare la parabola dei talenti: disponiamoci ad accogliere il Cristo in essa. Per quali meriti siamo nati nel benessere, da una sana famiglia, abbiamo un lavoro, il necessario per vivere e molto di più, l'istruzione, e la fede stessa? I campi che possediamo, i beni, il potere che abbiamo... non saranno forse i talenti di cui ci verrà chiesto conto?
Dal vangelo secondo Matteo (25, 14-30)
"Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro a i ba nchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti."

PREGHIERE DEI FEDELI
Rivolgiamo al Padre le nostre invocazioni con la fiducia di chi conosce il suo cuore: Egli è il Padre che dice: "Figlio, tu sei sempre con me e quello che è mio è tuo...". Presentiamo dunque a lui le necessità morali e materiali nostre e di tutta la famiglia umana. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci o Signore
Per la Chiesa: possa presentarsi all'uomo d'oggi come modello di comunione, e come madre e guida dell'umanità verso "la civiltà dell'amore". Preghiamo.
Perché il dono di grazia del Giubileo trovi tutti i battezzati e gli uomini di buona volontà disponibili alla conversione e al rinnovamento di vita e di strutture perché sia finalmente offerto "il lieto annuncio ai poveri". Preghiamo.
Per la pace: cessino le guerre e tutte le cause perverse che le alimentano; la giustizia, la solidarietà e il perdono possano generare una nuova armonia tra i popoli. Preghiamo.
Perché i lavoratori della terra possano gustare il frutto del loro lavoro, e avere la gioia di offrire un nutrimento sano a tutta la famiglia umana. Preghiamo.
Perché gli agricoltori vivano come missione affidata da Dio il compito di 'dominare la terra': uniti fra loro e accanto alle altre forze sociali si adoperino per il rispetto della natura. Preghiamo.
Per tutti coloro che hanno il compito di orientare le scelte politiche ed economiche delle nazioni: sappiano riconoscere la vitale importanza dell'agricoltura e adottare provvedimenti lungimiranti a beneficio dei produttori e dei consumatori. Preghiamo.
Perché