Ci sono situazioni in cui l’ordine regna; ma non sempre l’assenza della guerra è sinonimo di pace. C’è infatti assenza di conflitto anche nelle situazioni di oppressione, quando il debole soggiace alla prepotenza del forte e non è in grado di reagire e di opporsi. In tal caso la pace apparente è la maschera iniqua di un ordine perverso, fondato sulla forza e sull’ingiustizia: essa sconta la propria menzogna nella minaccia di rivolta che si genera dentro alla disperazione degli oppressi.
Il giogo dell’ingiustizia infatti non è sopportabile a lungo e l’uomo che la subisce è spinto a scuoterlo, anche a costo della vita.
La ferita più profonda inferta dall’ingiustizia è quella della violazione dei diritti umani, e quindi dei diritti dei popoli. La pace infatti non può realizzarsi quando tali diritti propri sono oppressi da una relazione prevaricatrice, o quando sono trascurati o dimenticati dal silenzio e dall’indifferenza (Educare alla pace, Commissione ecclesiale Giustizia e pace – Roma, 24 giugno 1998).
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Viaggio a Taizé dal 12 al 14 novembre 2021 organizzato da ELSiA (European Laudato Si’ Alliance)
Webinar, martedì 7 settembre dalle 18:00 alle 19.15
Il vescovo di Cerignola – Ascoli Satriano eletto durante i lavori della 74ª Assemblea Generale dei vescovi italiani
Staffetta della pace, con incontri di preghiera e di riflessione in giro per la Marsica nel mese di gennaio 2021
Mercoledì 30 dicembre ore 18, webinar di riflessione e testimonianze sul Messaggio di papa Francesco (diretta Facebook e YouTube)
«La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica»
Lettera ai sacerdoti e diaconi, don Simone Di Vito, direttore Ufficio diocesano di pastorale sociale