In questa Giornata ci sentiamo particolarmente vicini, nelle nostre Chiese locali, a tutti gli agricoltori d’Italia. Ci uniamo a loro anzitutto nella preghiera, richiamata emblematicamente nel momento dell’Angelus, come ritratto ad esempio nella famosa tela del pittore Jean-François Millet. Agli agricoltori desideriamo esprimere poi la nostra gratitudine per la loro fatica. Il nostro grazie si unisce al Magnificat di Maria di Nazareth, giovane come voi, carissimi! Pronta allo stupore e sollecita verso la cugina Elisabetta, Maria ci rassicura con il suo canto di lode, perché anche i piccoli e i poveri possono vincere nella battaglia della vita. Vi indichiamo anche la figura di San Giuseppe, definito dal Papa “custode, perché sa ascoltare Dio, si lascia guidare dalla sua volontà, e proprio per questo è ancora più sensibile alle persone che gli sono affidate, sa leggere con realismo gli avvenimenti, è attento a ciò che lo circonda e sa prendere le decisioni più sagge” (Omelia nella Santa Messa per l’inizio del ministero petrino del Vescovo di Roma, 19 marzo 2013).
Incontro “Politica del Perdono”, relatore P. Gianfranco Testa – 11 ottobre 2013
Una delegazione di lavoratrici provenienti dai diversi Centri Commerciali di Novara e zona, sono stati ricevuti venerdì 7 giugno, dal Vescovo di Novara S. E. Mons. Franco Giulio Brambilla.
«La donna saggia costruisce la sua casa, quella stolta la demolisce con le proprie mani» (Pr 14,1). Questa antica massima della Scrittura vale per la casa come per il creato, che possiamo custodire e purtroppo anche demolire. Dipende da noi, dalla nostra sapienza scegliere la strada giusta. Dove imparare tutto ciò? La prima scuola di custodia e di sapienza è la famiglia. Così ha fatto Maria di Nazaret che, con mani d'amore, sapeva impastare «tre misure di farina, finché non fu tutta lievita» (Mt 13,33). Così pure Giuseppe, nella sua bottega, insegnava a Gesù ad essere realmente «il figlio del falegname» (Mt 13,55). …
2° Convegno nazionale sulla formazione socio-politica (Roma, 5-6 aprile 2013)
Da monsignor Casile (Ufficio Cei per i problemi sociali e il lavoro) l'invito a ''non sacrificare all'economia'' il giorno del Signore.
«La capacità di vivere il lavoro e la festa come compimento della vocazione personale appartiene agli obiettivi dell’educazione cristiana. È importante impegnarsi perché ogni persona possa vivere «un lavoro che lasci uno spazio sufficiente per ritrovare le proprie radici a livello personale, familiare e spirituale» (Caritas in veritate, n. 63)