UFFICIO NAZIONALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Accoglienza e presentazione del Seminario sull’evangelizzazione del mondo rurale

S.E. mons. Fernando Charrier
17 Marzo 1999

ntro e buon lavo ro a tutti.

S.E. Mons. Fernando Charrier Presidente Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro
1. Benvenuto a tutti, e un grazie a voi per la presenza e una sincera riconoscenza al gruppo che ha preparato questo incontro e che da tempo sta riflettendo sulla pastorale del mondo rurale. Questo ambiente non è stato dimenticato dalla pastorale anche se, in realtà, non ha ancora attirato sufficientemente l'attenzione della Chiesa, almeno quanto sarebbe necessario e doveroso. L'unico documento pastorale approvato dai Vescovi per una pastorale del mondo rurale è quello del 1973; in seguito non ci furono pronunciamenti di una certa ufficialità da parte della Chiesa italiana, anche se la Commissione episcopale e singoli Vescovi hanno di tanto in tanto (specialmente in occasione della giornata del Ringraziamento) richiamato il dovere di essere presenti tra il mondo agricolo. La Nota pastorale citata, certamente segnata dalle caratteristiche storiche legate al momento della sua pubblicazione, contiene ancora spunti utili che avrebbero dovuto produrre una riflessione ed un continuo impegno perché il mondo rurale sentisse la presenza della Chiesa e la Chiesa sentisse la presenza del mondo rurale, per una pastorale che realizzi l'incontro tra l'esperienza umana e la missione che Dio affida alla sua Chiesa. Il Consiglio Permanente della CEI, parlando del Convegno sul lavoro che si è tenuto nel mese di maggio a Roma con l'obiettivo di cogliere i problemi nuovi e di comprendere quali risposte pastorali si devono dare, mi ha invitato a fare con sollecitudine una riflessione approfondita sul mondo rurale in vista anche di un possibile documento che, facendo un'analisi corretta dei valori e dei problemi che segnano oggi il mondo rurale, affermasse l'interesse della Chiesa per un cammino pastorale e ne tracciasse le linee portanti. Il punto di partenza per un tale compito non può essere che quello del dialogo aperto con tutte le esperienze presenti nel mondo rurale, qui rappresentate: gli operatori della pastorale sociale e del lavoro, i Consiglieri ecclesiastici della Coldiretti, i parroci dell'ambiente rurale, le Aggregazioni e le Associazioni laicali operanti, a vario titolo, nel settore agricolo. Questa composita presenza è una ricchezza che dev'essere partecipata a tutta la Chiesa, e deve offrirle l'opportunità di individuare gli itinerari per l'evangelizzazione del mondo rurale, ponendolo all'attenzione della pastorale almeno quanto gli altri settori del lavoro.
2. C'è un altro importante appuntamento, voluto dal Santo Padre, che non vorremmo e non dobbiamo perdere, cioè la Giornata del Ringraziamento del 12 novembre dell'anno 2000, Giubileo di tutto il mondo rurale, di coloro che coltivano e governano la terra, di coloro che la difendono e la custodiscono, di coloro che hanno a cuore il problema ecologico. La preparazione di questo Giubileo è stata affidato ad un gruppo che mi è stato chiesto di presiedere. Vorremo giungere a quell'evento con un itinerario formativo preciso, offrendo anche al Santo Padre un gesto che dica la volontà di vivere questa esperienza col mondo rurale non solo in una celebrazione giubilare, ma anche attraverso una nuova cultura di responsabilità solidale nei confronti della terra e degli uomini che l'abitano.
3. Se sapremo lavorare insieme sarà possibile raggiungere questi traguardi, prendendo coscienza che la realtà del lavoro in generale e quella del mondo rurale in particolare, ci stimolano a nuovi rapporti di reciprocità e di solidarietà a livello internazionale. Le situazioni nel mondo sono molto diverse e sarà una ricchezza comunicarcele, per far crescere nel mondo del lavoro la giustizia e la solidarietà. Questo mette in luce l'importanza di questo incontro e di altri che si faranno in seguito.
Grazie, dunque, della vostra collaborazione, ma soprattutto del protagonismo che dimostrate. La pastorale non si fa a un tavolino, ma agendo concretamente. Buon inco